venerdì 18 luglio 2008

GESU' E' LA LEGGE

Gesù è la legge
Francesco Zenzale - Notizie Avventiste
Nel corso della mia esperienza pastorale, ho incontrato molte persone di fede cristiana diversa dalla mia. Questi fratelli, affermavano che non bisognava più osservare i dieci comandamenti, perché Gesù li ha aboliti con la sua venuta, sostenendo che la cosa più importante è amare Dio e il prossimo, come giustamente ha indicato Gesù in Matteo 22: 36-40.
«Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?» Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».
Indubbiamente, Gesù ha detto di amare Dio e il prossimo, ma che cosa significa, effettivamente, amare Dio e il prossimo? Che cosa esprimono i dieci comandamenti?
Amare Dio significa osservare i primi quattro comandamenti perché ci permettono di avere una corretta relazione con Dio. Amare il prossimo, significa tenere conto degli ultimi sei comandamenti, che ci aiutano ad avere una serena relazione con il prossimo.
Daniel Marguerat, professore di Nuovo Testamento, Facoltà di Teologia Università di Losanna, afferma quanto segue:
«Si contrappone generalmente Gesù alla legge…, bisogna cominciare a demolire questa immagine. Gesù non ha mai rinnegato la Torà né sconfessato il decalogo. Come ogni ebreo, egli lo considerava come il depositario della santa volontà di Dio. Il vangelo di Matteo ne dà testimonianza: Gesù rimproverò anche i suoi contemporanei di misconoscere la forza di queste parole (Matteo 5, 21-48). «I dieci comandamenti sono dunque accolti da Gesù come la raccolta della santa volontà di Dio. Egli non li contraddirà mai, ma pone le condizioni di una corretta comprensione» (Daniel Marguerat, “Il mondo della Bibbia”, n° 1 Gennaio – Febbraio 2000, ed. ELLE DI CI, Leumann (TO).
Infatti, Gesù ha dichiarato che la legge di Dio ha un valore eterno: «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli» (Matteo 5: 17-19).
Ha invitato il giovane ricco ad osservare la legge se voleva avere la vita eterna «(Marco 10: 17-22) e ha chiaramente detto che l’amore verso di Lui si esprime correttamente mediante l’osservanza dei dieci comandamenti: «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti ... Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore» (Giovanni 14: 15; 15: 10).
Pur avendo, con la sua morte, messo fine al regime legale dell’antica alleanza, Cristo ha proclamato con forza, mediante la vita e l’insegnamento, i principi eterni che sono alla base del decalogo. La sua missione era al tempo stesso quella di salvare l’umanità morendo per essa, e rivelare il carattere e la volontà del Padre suo: «Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha comandato lui quello che devo dire e di cui devo parlare... Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me» (Giovanni 12:49,50).
Piena conformità nel pensiero e nell’azione: ecco ciò che caratterizza i rapporti tra il Padre e il Figlio. Come il Padre non ha annullato il codice morale, perché in lui «non c'è variazione né ombra di mutamento» (Giacomo 1:17); la stessa cosa possiamo dire del Figlio: «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno» (Ebrei 13:8).












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I 10 COMANDAMENTI E GLI APOSTOLI

I 10 comandamenti e gli apostoli
Notizie Avventiste - Francesco Zenzale
«Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure uno iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto... È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge» (Matteo 5:17,18; Luca 16:17).
Cristo ha adempiuto la legge. Non l’ha abolita; anzi, l’ha esaltata, magnificata, evidenziandone la spiritualità e l’esistenzialità, liberandola dalle tradizioni con le quali i giudei l’avevano appesantita e l’ha elevata al di sopra del materialismo dei farisei che ne osservavano la lettera respingendone, però, lo spirito. A questo proposito il sermone sulla montagna è veramente significativo.
Ma, molti sinceri cristiani affermano che i dieci comandamenti Gesù li ha annullati con la sua morte e risurrezione, e che abbia dato chiare indicazioni agli apostoli dopo la risurrezione. Quindi gli apostoli, essendo depositari nel nuovo patto, hanno insegnato, nello spirito di Cristo, che i dieci comandamenti non vanno osservati. Sarà vero? Ascoltiamoli!
L’apostolo Paolo scriveva: «Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge» (Romani 3: 31). «La circoncisione non conta nulla, e l'incirconcisione non conta nulla; ma ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di Dio» (1 Corinzi 7:19).
L’apostolo Giovanni precisava: «Da questo sappiamo che l'abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui» ... «Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti, perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi» (1 Giovanni 2: 3-4; 5: 2-3).
Paolo, ispirato da Dio, afferma che grazie al sacrificio di Cristo e all’azione dello Spirito Santo, la legge d’amore di Dio sarà «scritta nei nostri cuori»: «E questa è l'alleanza che io stipulerò con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore: porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo» (Ebrei 8: 10).
Inoltre sostiene che la legge è l’espressione del carattere di Dio, perché così come Dio è santo, buono è giusto, anche la legge è santa, giusta e buona: «Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento» (Romani 7: 12).
Secondo l’apostolo Giacomo, «Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge» (Giacomo 2: 10-11).
Giovanni, l’apostolo dell’amore, dichiara che il popolo di Dio degli ultimi giorni, avrà la fede in Cristo e osserverà i comandamenti di Dio: «Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù» (Apocalisse 14: 12).
In breve, essendo la volontà di Dio immutabile ed eterna, la sua legge, che ne è l’espressione stessa, è ugualmente immutabile ed eterna. Volerla modificare o abolire equivarrebbe a voler dissipare il carattere di Dio. Dio «non cambia» scrive il profeta Malachia (3:6); in lui «non c’è variazione né ombra di mutamento», precisa l’apostolo Giacomo (1:17). Di Dio sta scritto che: «Tutto quel che Dio fa è per sempre; niente c’è da aggiungervi, niente da togliervi» (Ecclesiaste 3:14). Egli stesso dichiara: «Non violerò il mio patto e non muterò quanto ho promesso» (Salmo 89:34).
«La legge è necessaria tra Dio e le sue creature; la legge è essenziale alla nostra natura morale, in quanto la nostra coscienza dice a noi tutti che abbiamo dei doveri e che siamo fatti per obbedire; la legge è eterna come i nostri rapporti con Dio e come Dio stesso; la legge è la verità nell’ordine morale: ora la verità può essere abolita?» (Alessandro Vinet).
Studio biblico di approfondimento: “L’apostolo Paolo e la legge”.
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