martedì 15 dicembre 2009

Festività di Chanuccà 5770 (11-18 dicembre 2009)


Festività di Chanuccà 5770 (11-18 dicembre 2009)
Chanukkah o Festa delle Luci ha luogo durante il mese ebraico di Kislev che cade generalmente a Dicembre.
Quest’anno la festa di Chanukkah viene celebrata dall'11 al 18 dicembre 2009. L'11 dicembre, viene accesa la prima candela



Shabbat Vayeshev e festività di Chanuccà (11 dicembre 2009)


Di Rav Alberto Sermoneta




Raramente capita che nel sabato in cui si legge questa parashà cada il primo giorno della festa di Chanuccà.
Infatti, quest'anno, il primo giorno di Chanuccà, cade di shabbat ed è per questo motivo che avremo sia il primo giorno che l'ultimo di shabbat, ovvero due sabati nella stessa festa.
Nella parashà di Va Jeshev, si narra la storia di Josef, figlio di Giacobbe e della donna che egli amava di più – Rachele.

Nella Torà troviamo scritto, proprio nei primi versi della parashà, “ elle toledot Ja'akov Josef.....”
“ questa è la storia di Jaakov, Josef” e da lì inizia a narrare la storia di Giuseppe.
Tutti i lettori si aspettavano invece, che la Torà avesse iniziato a raccontare la storia di Giacobbe o almeno parte di essa.
Rashì, nel suo commento, spiega che tutto ciò che è accaduto a Giacobbe, accadrà a Giuseppe nella sua vita; cioè:

Giacobbe andò in esilio fuori della terra di Canaan, anche Giuseppe andrà in esilio fuori della terra di Canaan.
Giacobbe era ricercato da suo fratello per essere ucciso, a causa della benedizione della primogenitura, anche Giuseppe verrà ricercato dai suoi fratelli per essere ucciso a causa della predilezione da parte di loro padre nei suoi confronti.
Giacobbe visse lontano da suo padre per venti anni, anche Giuseppe visse lontano da suo padre per venti anni e così via per tante altre cose.
Anche se il comportamento di Giuseppe, per chi lo ha studiato a fondo può infastidire: Egli a diciassette anni si comportava come un vero e proprio bambino: (Rashì dice che si imbellettava, passandosi il colore sugli occhi), riportava i pettegolezzi dei suoi fratelli al padre, si poneva nella condizione di non essere benvoluto, tant'è che ad un certo punto, viene ripreso anche da suo padre, nonostante ciò, egli non viene chiamato a differenza dei suoi predecessori con l'appellativo di “AV”
“patriarca” bensì di Zaddik – Giusto.

Forse questo termine può essere considerato di minore importanza, rispetto a quello di patriarca, in quanto Abramo era patriarca, ma anche definito direttamente da D.o Zaddik.
Lo Zaddik, secondo altri commentatori ha degli oneri maggiori del patriarca; egli è colui che mette a repentaglio la sua vita per salvare il suo popolo o addirittura l'umanità.
Secondo tutti gli esegeti, esiste un nesso ben profondo fra la festa di Chanuccà, che iniziamo a festeggiare proprio questo shabbat e la parashà di va jeshev, per meglio dire c'è un nesso ben profondo fra la vita e le opere di Giuseppe e la vita e le opere dei Maccabei, eroi del popolo ebraico le cui gesta vengono celebrate proprio di Chanuccà.

Tutti noi conosciamo le gesta eroiche dei fratelli Asmonei, chiamati in seguito con l'appellativo di Maccabei per la loro forza e tenacia nel combattere il nemico.
La festa di Chanuccà celebra il riordinamento di uno stato confusionario, provocato dalla cultura ellenica che pretendeva di inculcare i loro usi e tradizioni alle popolazioni da loro conquistate e quindi anche alla popolazione ebraica che viveva in terra di Israele.
I Maccabei attraverso la loro ribellione a quelle tradizioni pagane, che fra l'altro tanto successo avevano riscosso anche fra alcuni ebrei (soprattutto nelle classi dei nobili), riescono a riaccendere le “luci” per far chiarezza sulle millenarie tradizioni ebraiche che venivano osservate ininterrottamente, sin dai tempi dei nostri patriarchi, ripristinando così anche il culto del monoteismo.
La loro identità ebraica, non fu mai nascosta, anche a costo di rimetterci la propria vita, allo stesso modo di quando Giuseppe venduto in Egitto - paese conosciuto da tutte le popolazioni dell'epoca per la sua dedizione proverbiale al paganesimo, sin da schiavo presso la casa del ministro Potifar, sia nella condizione di carcerato perché calunniato dalla moglie di Potifar di aver tentato di violentarla, sia da Viceré d'Egitto, ma negò le sue origini e le sue tradizioni ebraiche “na'ar 'ivrì anokhi” “ io sono un fanciullo ebreo”, anche a repentaglio della propria vita.
Il paganesimo è il simbolo della assoggettazione dell'uomo sul suo fratello, la negazione dei diritti umanitari e la supremazia di un potere sull'altro (ci basti pensare soltanto sull'istituzione dei sacrifici umani in uso presso quei popoli o all'istituzione della schiavitù), l'ebraismo ne è l'esatto opposto.
Chanuccà, potremmo definirla l'esaltazione del monoteismo e la sconfitta delle imposizioni di un uomo sul suo prossimo; se ogni popolo libero ha una sua bandiera, la bandiera del monoteismo può essere sicuramente la lampada di Chanuccà, che da venerdì sera inizieremo ad accendere per otto sere consecutive.


ALCUNE REGOLE SULL'ACCENSIONE DELLA CHANUCCHIA'

La chanucchià è una particolare lampada a otto bracci che può essere ad olio o a candele, più un altro braccio, centrale o posizionato distante dagli altri, chiamato “shammash” (servitore) che si usa per accendere le altre candele; nel caso in cui la chanucchià sia ad olio, si usa per accenderla, la candela che si è usata per seguire la tefillà la sera di TISHA' BE AV.
Essa va posta davanti ad una finestra che dia sulla strada, per rendere manifesto a tutti, ciò che è accaduto ai tempi dei Maccabei.
La chanucchià può essere accesa da quando fa sera, fino a notte tarda (la halakhà dice- finché giri gente per la strada). Se per caso ci si è dimenticati di accenderla, la si può accendere l'indomani mattina, senza però recitare le benedizioni.


Le benedizioni per l'accensione della lampada sono le seguenti:
BARUCH ATTA' AD. ELOHENU MELEKH HA OLAM ASHER KIDDESHANU BE MIZVOTAV VEZZIVVANU LE ADDLIK NER SHEL CHANUCCA'

BARUCH ATTA' AD. ELOHENU MELEKH HA OLAM SHE 'ASA' NISSIM LA AVOTENU BA JAMIM HA HEM BA ZEMAN HA ZE'.

Soltanto la prima sera si dice:
BARUCH ATTA' AD. ELOHENU MELEKH HA OLAM SHE ECHEJANU VE KI JEMANU VE HI GHIANU LA ZEMAN HA ZE'.

La chanucchià si accende partendo da destra verso sinistra ed ogni sera si aggiunge un lume o una candela in più, per tutti gli otto giorni.

Quest'anno in cui la prima e l'ultima sera cadono di venerdì sera, la chanucchià va accesa prima che entri lo shabbat, quindi prima di accendere in casa le candele dello shabbat.
Al Tempio, essa viene accesa subito dopo minchà, facendo in modo che assolutamente sia ancora giorno.
Sabato sera, seconda sera, la si accende assolutamente dopo che sia uscito shabbat;
in Tempio, secondo il rito Italiano, subito dopo il “kaddish titkabal” quindi prima della Havdalà (in quanto si considera la formula “attà hivdalta” “Tu hai separato” che recitiamo nella 'amidà di 'arvit del sabato sera, una formula di havdalà), mentre in casa, dopo la havdalà, per essere certi che lo shabbat sia già uscito.






TUTTE LE ALTRE SERE, LA CHANUCCHIA' VIENE ACCESA QUANDO FA BUIO.
PER CONSENTIRE DI ACCENDERE ANCHE IN TEMPIO, LA CHANUCCHIA', SIA LA PRIMA CHE L'ULTIMA SERA, L'INIZIO DELLA TEFILLA' DI VENERDI' SERA 11 DICEMBRE E DI VENERDI' SERA 18 DICEMBRE, NON SARA' ALLE 19,30 COME DI CONSUETO, BENSI' ALLE ORE 16,00 IN PUNTO.


A TUTTI VOI VADANO I MIEI PIU' CALOROSI AUGURI DI CHAG HA URIM SAMEACH









http://www.comunitadibologna.it/index.php?option=com_content&task=view&id=546&Itemid=1