lunedì 29 novembre 2010

Quest’anno la festa di Chanukkah viene celebrata dal 2 al 8 dicembre 2010.

Chanukkah o Festa delle Luci ha luogo durante il mese ebraico di Kislev che cade generalmente a Dicembre.
Quest’anno la festa di Chanukkah viene celebrata dal 2 al 8 dicembre 2010.
Il 1 dicembre, viene accesa la prima candela (candles lighting on Dicember 1).


Chanukkah: alle origini della festa

La storia della ricorrenza di Chanukkah è raccontata nel I e II libro dei Maccabei, apocrifo della Bibbia. (…)

Durante il suo regno Alessandro il Macedone, Alessandro Magno, assoggetta prima la Grecia, poi le regioni appartenenti all’impero persiano; rivolge quindi la sua attenzione ai paesi mediterranei, e siccome da sempre la Giudea è una via di primaria importanza fra oriente e occidente sia per il commercio, sia per scopi militari, Alessandro la conquista senza peraltro trovare alcuna resistenza da parte della popolazione dal momento che fino ad allora era stata sotto il dominio persiano.
Le varie provincie dell’impero fondato da Alessandro, pur sottoposte al governo centrale, godono di una notevole autonomia. Il giovane imperatore, innamorato della cultura greca, si adopera a diffonderla presso tutti i popoli sottomessi. E’ lui, infatti, a dare inizio all’epoca che viene definita ellenistica, epoca di grande rinnovamento culturale e artistico, terminata con la conquista della Grecia da parte dell’impero romano.

La tradizione ebraica afferma che Alessandro rimase profondamente colpito anche dalla cultura dei savi di Israele coi quali ebbe frequenti contatti; su questo argomento il Midrash, che sempre su basi storiche, ci fornisce interessantissime testimonianze. Tuttavia numerosi ebrei si lasciarono influenzare dalla cultura greca, dall’ellenismo, giunto all’epoca al culmine del suo splendore.
La civiltà religiosa e sociale ebraica, fondata sulla Torah e sulla letteratura profetica che insegnano monoteismo e l’uguaglianza tra tutti gli uomini, è però radicata e diversa da quella greca che erge i suoi ideali sulla forza e sulla bellezza fisica, suoi valori artistici dell’idolatria. Questa distanza culturale impedisce che l’ellenismo penetri in profondità soprattutto tra la popolazione strettamente legata e fedele agli ideali ebraici.

Alla morte di Alessandro Magno (IV sec. A. Era Cristiana) il regno si smembra e sovrani dei vari stati divengono i diadochi.
Segue un periodo molto confuso di lotte, alla fine delle quali la maggior parte dell’impero di Alessandro viene diviso fra Egitto sotto il dominio dei Lagidi, e Siria, sotto quelli dei Seleucidi.
La Giudea rimane in un primo tempo sotto l’Egitto sul trono del quale si succedono tre re lagidi uno dei quali, Tolomeo II Filadelfo, commissiona la traduzione della Bibbia in greco: fatto di grande rilievo poiché da questo momento la Bibbia che, scritto in ebraico, era praticamente inaccessibile alle culture di lingua diversa, può essere letta e studiata anche dai non ebrei.
Tale lettura esercita una notevole influenza sulle classi più culturalmente preparate e sui filosofi già alla ricerca di una concezione religiosa e sociale diversa da quella dell’epoca: ed è così che tutta la civiltà successiva darà fortemente influenzata sia dalla cultura ellenistica, sia da quella ebraica.

Segue un periodo di lotte fra Lagidi e Seleucidi che si riflettono anche in Giudea con alternarsi di momenti più o meno tranquilli, e infine la Giudea passa sotto il dominio dei Seleucidi.
Antioco III, re di Siria, non esercita un potere troppo oppressivo, ma si arroga il diritto di destituire e nominare i sommi sacerdoti ebrei. Sotto Antioco IV si verificherà una scandalosa lotta di potere tra due personalità ebraiche, che avevano ellenizzato i loro nomi in Giasone e Menelao, lotta che coinvolge moralmente e materialmente tutta la popolazione ebraica.
Molti del popolo in Giudea simpatizzavano invece coi chassidim, gli ebrei ligi alle leggi della Torah, perché ritenevano che l’eccessiva influenza dell’ellenismo sulla cultura ebraica potesse portare all’annullamento della sua identità.

Diviene re Antioco IV che si trova a governare popoli di diverse e non omogenee culture: ritiene di poter ovviare a tale difficile situazione imponendo a tutti, compresi gli ebrei, una totale ellenizzazione che significava anche l’accettazione del culto idolatra.
La cultura ellenistica era penetrata senza difficoltà fra la popolazione ebraica affascinata dall’arte, dall’amore per l’estetica, dalla filosofia greca. I giovani si erano appassionati agli esercizi ginnici e frequentavano con entusiasmo il gymnasium, le palestre.
Ma nessuno dei predecessori di Antioco IV si era intromesso nel credo ideologico ebraico, salvaguardando, almeno agli occhi degli ebrei, la loro stessa libertà civile, sostanzialmente coincidente secondo la loro cultura con la libertà religiosa.

L’obbligo di accettare il culto dei greci che sottintendeva il riconoscimento di tutto il suo pittoresco e variopinto Olimpo, non aveva suscitato alcun risentimento presso i popoli idolatri abituati sempre ad aggiungere con la massima disinvoltura ai propri anche gli dèi dei conquistatori; nella Giudea, invece, questa imposizione suscitò una reazione violentissima soprattutto fra i chassidim, i fedeli, i pii, che, come già detto, avevano sempre guardato all’ellenismo con diffidenza, e inoltre non erano mai stati favorevoli alla dinastia dei Seleucidi che si era troppo immischiata nelle questioni religiose ebraiche.
Ma il potente Antioco IV, che si fa chiamare Epifane, “Dio che si manifesta”, ma che gli ebrei chiamano Epimane, “il pazzo”, non può permettere che un piccolo popolo quale quello degli ebrei resti apertamente fedele a un’ideologia monoteista in aperto contrasto con quella di Stato e completamente diversa da quella degli altri popoli del suo impero.
Di fronte al tenace rifiuto degli ebrei di accettare l’idolatria greca, assume un atteggiamento apertamente persecutorio che mira a colpire il cuore della fede ebraica: il 25 di Kislev fa erigere un altare a Giove sul monte del Tempio, proibisce lo studio della Torah, la pratica della circoncisione, l’osservanza del Sabato e delle feste. I rotoli della Torah vengono bruciati sulle pubbliche piazze. A Gerusalemme viene compiuta una strage fra la popolazione fedele all’ebraismo e costruita una fortezza, l’Acra, presidiata da truppe siriache.
Fra gli ebrei si verificano atti di eroismo: al vecchio Eleazar viene promessa salva la vita purché compia anche solo il gesto di mangiare carne di maiale per dare una dimostrazione al popolo. Eleazar rifiuta e viene ucciso.
Anna, madre di sette figli, li esorta a rifiutare l’imposizione di Antioco di inchinarsi agli idoli, e li invita a proclamare apertamente la loro fede in Dio: i suoi figli vengono torturati e uccisi davanti ai suoi occhi, precedendo di poco la sua stessa sorte.

Ma il popolo ebraico non si arrende: il precetto della circoncisione viene effettuato segretamente, le feste celebrate nell’intimità delle case, la Torah insegnata di nascosto.
Antioco non sopporto la resistenza passiva della popolazione e invia nei vari paesi suoi funzionari a edificare altari su cui far sacrificare agli dèi animali impuri, in particolare maiali, dagli stessi ebrei. Per compiere il sacrificio vengono scelte di proposito eminenti personalità del mondo ebraico. Se rifiutano vengono uccise. Antioco spera che vedendo i loro capi profanare apertamente e pubblicamente il proprio credo, anche la popolazione si arrenda alle imposizioni siriache; se questo tentativo fallisse confida tuttavia di fiaccare la volontà del popolo di fronte al martirio dei capi.
Alcuni funzionari siri giungono a Modi’in, piccola città dove si era rifugiato Mattatià della famiglia degli Asmonei, che era stato il Kohen Gadol, il Sommo Sacerdote.
Anche lì viene edificato un altare e viene imposto a Mattatià di compiere il sacrificio.
Mattatià uccide il funzionare, poi distrugge l’altare.
E’ l’inizio della rivolta.
Mattatià e i suoi cinque figli, Jochanan, Simeone, Giuda, Gionata e Eleazaro, abbandonano Modi’in e si rifugiano sugli impervi monti della Giudea.
La notizia di questo atto di coraggio si diffonde. Una nuova speranza accende gli animi. Intorno a Mattatià e ai suoi figli si riuniscono tutti coloro che, intolleranti dell’oppressione siriaca, scelgono la strada della ribellione per mantenere la propria libertà. Sui monti della Giudea si formano centri di raccolta e rifugi in cui vivere, e organizzare azioni contro i siri.
Giuda, uno dei figli di Mattatià, prende il commando dei ribelli.
Si verifica così la prima guerra partigiana della storia: una guerriglia che non dà tregua alle truppe sire impedendo loro i movimenti tra una città e l’altra, cogliendo di sorpresa e disarmando i drappelli in transito, e mettendo in seria difficoltà tutta la bene organizzata e potente macchina bellica sira.
Gli ebrei combattono all’insegna dell’improvvisazione, ma hanno un’ottima conoscenza del territorio e dei monti, e soprattutto fede e un ideale da difendere.
Per questa tattica di continuo martellamento sul nemico Giuda merita il titolo di Maccabi, da maccab, “martello”, appellativo con cui in seguito vengono designati anche tutti i suoi fratelli conosciuti infatti come i fratelli maccabei.

La guerriglia si trasforma in una vera e propria guerra: l’entusiasmo di Giuda e dei suoi soldati ha spesso la meglio sul potente esercito nemico. Gli attacchi compiuti dagli ebrei sono preceduti da discorsi di Giuda , da preghiere e da digiuni.
Antioco manda nuovi generali e nuovi soldati in Giudea, ma si trova in una difficile situazione politica. Inoltre si sta affacciando sul Mediterraneo una nuova, pericolosa potenza: Roma, che sta combattendole guerre puniche per il predominio del Mediterraneo.
Le vittorie conseguite mettono Giuda in condizione di attaccare Gerusalemme. La fortezza sira, l’Acra, cade; il Tempio viene liberato, ma è necessario riconsacrarlo con l’accensione del Ner Tamid, un lume che non doveva mai, per nessuna ragione, essere spento in quanto testimonianza della vigile presenza e della fede del popolo in Dio.

Ma i siri avevano imperversato nel Tempio rubando e distruggendo tutto ciò che vi era contenuto, perfino l’olio consacrato necessario per riaccendere il lume: in tutto il Tempio viene ritrovata una minuscola ampollina ancora sigillata, ma il suo contenuto potrà garantire luce solo poche ore e per prepararne dell’altro occorrono per lo meno otto giorni!
Nasce una discussione fra i Sacerdoti: bisogna rinviare la consacrazione di otto giorni, o riconsacrare subito il Tempio pur sapendo che l’olio non basterà il tempo necessario a prepararne della’altro e che quindi a un certo punto si spegnerà?
La fede ha il sopravento, il lume viene acceso e il Tempio riconsacrato.
E, racconta il Midrash, accade il miracolo: il poco olio dura otto giorni, e il Ner tamid non si spegne.

Nel trattato Shabbath della Mishnah leggiamo:
Che cosa significa Chanukkah? Quando i greci entrarono nel Tempio profanarono tutto l’olio che vi si trovava, ma quando i re della casa degli Asmonei li sopraffecero e furono vittoriosi, cercarono nel Tempio e trovarono soltanto un’ampollina d’olio con il sigillo del sommo sacerdote che conteneva olio appena sufficiente per un giorno: e accadde un miracolo e durò per otto giorni.

Fu così istituita la festa di Chanukkah, “inaugurazione” e quindi “riconsacrazione”, e i Maestri ritennero giusto che durasse otto giorni, anche in analogia con la ricorrenza di Sukkoth, la più lunga delle ricorrenze sacre stabilite della Torah (cf Lv 23).
Durante questi otto giorni in ogni casa ebraica vengono accese le luci, per perpetuare il ricordo del miracolo dell’olio e celebrare la vittoria della fede.
E’ significativo che le luci siano accese vicino alla finestra perché i passanti le vedano, gioiscano e ne traggano un monito: non solo la vita del prossimo è sacra, ma anche i suoi ideali.

Fonte: Le pietre del tempo di Clara ed Elia Kopciowski


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: gli aspetti storici


La prima versione della storia di Chanukkah può essere trovata nel primo e secondo libro dei Maccabei; questi due libri non fanno parte della Torah, appartengono alla letteratura apocrifa. Da notare che Chanukkah è l’unica festività che non ha fondamenti nella Torah.
In questi due libri, non viene menzionato né la fiala di olio né il miracolo. La festa di Chanukkah dura otto giorni con un’analogia alla festività di Sukkoth. Questo perché i Maccabei non riuscirono a festeggiare Sukkoth perché erano rifugiati nelle montagne. Un’altra ragione è che per consacrare un santuario ci vogliono sette giorni di purificazione, permettendo così una consacrazione l’ottavo giorno. E’ anche legato al fatto che la circoncisione dei bambini maschi si esegue l’ottavo giorno di vita.
Chanukkah viene anche menzionato da Josephus (storico ebreo del primo secolo dopo l’EC). Anche lì, non si parla del miracolo ma la festa viene chiamata “Luce”.
Chanukkah non è neanche menzionato nella Mishnah mentre uno si aspetterebbe di trovare scritte le regole di come si accendono le candele. Chanukkah viene finalmente menzionato nella Gemarra (Shabbat 21b) come la domanda “Che cosa è Chanukkah?” La risposta data parla allora del miracolo dell’olio.
Hannukah fu primo celebrato come ricordo della vittoria dei Maccabei sui Greci. Poi fu celebrato come ri-consacrazione del Tempio (Chanukkah vuole anche dire Consacrazione). Infine fu celebrato per il miracolo dell’olio.
Con il passare del tempo, l’importanza della vittoria dei Maccabei diminuì e per essere sicuri che Chanukkah non sarebbe stato dimenticato, l’enfasi fu messo sul suo senso spirituale e il simbolo della Menorah. Durante il Medioevo, il perché di Chanukkah rimase sul miracolo dell’olio anche se la storia della vittoria deiMaccabei fu ben conosciuta. Questa storia è infatti raccontata nella Meghillat Antiochus insistendo sul martirio degli ebrei (numerosi ebrei preferirono morire che mangiare maiale o inclinarsi davanti ad un idolo). Più avanti ed anche oggi giorno, la festa di Chanukkah è stata influenzata dalla prossimità temporale della festa di Natale ed è consuetudine dare denaro o regali.
E’ da notare che non è la vittoria di Judah Maccabeo e la riconsacrazione del Tempio che portarono indipendenza alla città di Gerusalemme. (la Giudea rimase ancora sotto dominanza siriana). Oltre questo fatto, Chanukkah vuole ricordare la vittoria del debole sul forte.
(Fonte: sintesi dal libro "The Jewish Festival” di Michael Strassfeld)


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: l'ottavo giorno
L’ottavo giorno di Channukah ha un significato particolare come momento culmine della festività.
Il numero 7 rappresenta la settimana, lo Shabbat, gli anni sabbatici, l’omer (7X7).
Il numero 8 che è uguale a 7 +1, è un giorno dopo che le cose furono completate. 8 è quindi oltre il tempo, è l’eternità. L’ottavo giorno è l’essenza di Chanukkah e il ricordo della Luce che è per sempre presente nel mondo.



(Fonte: sintesi dal libro "The Jewish Festival” di Michael Strassfeld)



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domenica 5 settembre 2010

GESU' ETERNO VERGINE


GESU' ETERNO VERGINE




Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti

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In questi ultimi tempi molti scrivono libri e romanzi dove insistono che Gesù era sposato o che poteva farlo.
La Sacra Bibbia invece ci insegna che Gesù è eterno vergine.

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Nel Vangelo, Gesù ci insegna quale sarà la vita degli eletti che risorti vivranno nel Regno di Dio,
vivranno come gli angeli e non prenderanno moglie o marito;

Luca 20: 34-37

Gesù rispose: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;

ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;

e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.

Ora vediamo che sia gli angeli che gli eletti risorti ,sono figli di Dio, non possono prendere moglie o marito, non possono quindi avere
rapporti sessuali, ma vivono castissimi e purissimi.

Gesù prima di nascere in questo mondo, viveva presso Dio, era il Verbo e il Figlio di Dio;
Giovanni 1: 1
In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.

Giovanni 1: 14
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Quindi Gesù esisteva prima di nascere in questo mondo, e Lui stesso lo insegna;
Giovanni 3: 13
Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
Giovanni 6: 51
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".

Gesù spiega bene la sua preesistenza ;
Giovanni 8: 58

Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".

Giovanni 17: 5

E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.

Giovanni 17: 24

Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato;
poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.

Quindi Gesù è Dio e venendo al mondo non può prendere moglie, ma è come un angelo.

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Vediamo che Gesù non nasce da una unione matrimoniale, ma per opera dello Spirito Santo;
Matteo 1: 20-21

Ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria,
tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

Luca 1: 26-35

L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,

a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te".

A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo".

Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.

Gesù nasce come Dio incarnato, non può prendere moglie, anche se assume la natura umana, conserva la sua natura divina.

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Giovanni il Battista chiama Gesù, l'Agnello di Dio, per indicare la sua purezza e santità;

Giovanni 1: 35-36

Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli

e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!".

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Gesù fa conoscere la sua natura divina aiu suoi Apostoli,prima ancora della risurrezione, nella trasfigurazione;
Matteo 17: 1-5
Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.

E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.

Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.

Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia".

Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva:
"Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo".

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Gesù si presentava come la terza persona della Santissima Trinità, Lui è il Fglio di Dio, Dio è suo Padre, e con Essi c'è lo Spirito Santo;

Matteo 3: 16-17

Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.

Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".

La Santissima Trinità come la indica Gesù;

Matteo 28: 18-20
E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.

Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,

insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

Quindi Gesù essendo la terza persona della Santissima Trinità non può prendere moglie.

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Gesù ci rivela le sue qualità divine, insegna che è il Pane disceso dal cielo;

Giovanni 6: 51

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".

Questo lo spiega bene nell'ultima Cena;
Matteo 26: 26-28
Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo".

Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti,

perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.

Ora il Pane Celeste non può prendere moglie.

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Gesù insegna che Lui è la Luce;
Giovanni 8: 12

Di nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".

Ora la Luce divina non può prendere moglie.

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Gesù dichiara di essere il Figlio di Dio;
Giovanni 10: 30

Io e il Padre siamo una cosa sola".
Gesù il Figlio di Dio non può prendere moglie.

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Gesù dichiara di essere la risurrezione e la vita;
Giovanni 11: 25

Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;

Gesù divina risurrezione e vita eterna non può prendere moglie.

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Gesù dichiara essere la via, verità e vita:
Giovanni 14: 6
Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Gesù divina via, verità e vita non può prendere moglie.

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Gesù rivela che chi vede Lui vede il Padre;
Giovanni 14: 7-11

Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto".

Gli disse Filippo: "Signore, mostraci il Padre e ci basta".

Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?

Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

Gesù è Dio, quindi non può prendere moglie.

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Gesù quindi visse vergine ed è vergine in eterno. Gesù consiglia anche ai suoi seguaci di rimanere vergini per il Regno dei Cieli;
Matteo 19: 12
Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini,
e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca".

Ora se Gesù chiede ai suoi seguaci di rimanere vergini, anche Lui è vergine.

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Anche San Paolo consiglia lo stato verginale ai credenti;


1 Crinzi 7: 7-8

Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.

Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io;

1 Corinzi 7: 32-34

Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;

chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie,

e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito;
la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.

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San Paolo imita Gesù, quindi è celibe;
1 Corinzi 11: 1

Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.


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Comunque Gesù ha la sua sposa, la chiesa;

Efesini 5: 21-33

Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.

Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore;

il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo.

E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.

E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei,

per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola,

al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.

Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso.

Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa,

poiché siamo membra del suo corpo.

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola.
Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!

Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito.

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Conclusione: Gesù essendo di natura divina e celeste, era come un angelo, non poteva e non voleva prendere moglie.
Gesù amava la verginità e la consigliava a colororo che potevano per il Regno dei Cieli.
Gesù ci ha insegnato a pregare che venga il Reno dei Cieli, dove tutti gli angeli e gli eletti vivranno santi e puri.

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Citazioni Bibbia

http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM


https://sites.google.com/site/lesacrescritture/

https://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/gesu-eterno-vergine

sabato 24 luglio 2010

Quando sono stati scritti i Vangeli?


Quando sono stati scritti i Vangeli?


Una domanda che di tanto in tanto viene posta dalla gente è: "Se il Nuovo Testamento è stato scritto così tanto tempo dopo la morte di Cristo, come potete avere tanta fiducia nella narrazione della Sua vita?"


Nel datare i vangeli, la tendenza di diversi critici è di collocarli dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (anno 70 dopo Cristo). Spesso si sente affermare che il Nuovo Testamento non è altro che l'espressione dei credi delle prime chiese 50-80 anni dopo la morte di Gesù. Se così fosse, dovremmo constatare l'influenza del pensiero ellenistico sul messaggio del Nuovo Testamento. In realtà, le prove storiche indicano che i libri neotestamentari furono scritti poco tempo dopo la morte di Cristo.

Ad esempio, il libro degli Atti, in cui è registrata l'attività missionaria della chiesa primitiva, fu redatto da Luca, scrittore dell'omonimo vangelo. Il libro degli Atti termina con l'apostolo Paolo ancora vivente, a Roma.
Questo libro può allora essere stato scritto prima della morte di Paolo, dal momento che gli altri maggiori eventi della sua vita vi sono narrati. Alcune prove indicano che Paolo fu messo a morte durante la persecuzione voluta da Nerone nel 64 d.C., pertanto è probabile che il libro degli Atti sia stato scritto prima di quell'anno.

Il vangelo di Luca, essendo stato scritto prima del libro degli Atti, dallo stesso scrittore, dev'essere dunque stato composto tra la fine del 50 e l'inizio del 60 d.C.. La morte di Cristo ebbe luogo intorno all'anno 30 d.C., il che porta la data di composizione del vangelo di Luca al massimo entro 30 anni da quegli eventi.

La chiesa primitiva generalmente insegnava che i primi vangeli ad essere stati redatti erano quelli di Marco e di Matteo, il che ci porta ancora più vicini al tempo di Cristo. Questo ci induce a ritenere che i primi tre vangeli furono tutti composti nell'arco di 20-30 anni dal tempo in cui ebbero luogo questi eventi, un periodo in cui gli oppositori dell'epoca erano in vita e potevano facilmente contraddire la loro testimonianza se non fosse stata accurata.

Recentemente, lo studioso J. Robinson (un noto teologo liberale) ha evidenziato - in uno studio di 380 pagine e 1300 note conclusive - che la datazione dei libri del Nuovo Testamento risale a molto prima di quanto diversi studiosi odierni pensano. Robinson ha dimostrato che l'intero Nuovo Testamento può essere stato completato prima dell'anno 70 d.C., dunque nel pieno del periodo in cui vivevano gli scrittori dei vangeli. Le prove indicano che i documenti furono scritti a brevissima distanza dagli eventi. Recentemente, un altro studioso, J. W. Wenham, ha pubblicato uno studio dettagliato in cui giunge alle stesse conclusioni di Robinson.

Robinson sottolinea che nel Nuovo Testamento non vi è alcun riferimento alle persecuzioni di Nerone nel 64 d.C., né all'uccisione di Giacomo, il fratello di Gesù, nel 62 d.C.; non viene neanche menzionata la rivolta dei Giudei contro i Romani, iniziata nel 66 d.C., né quell'evento catastrofico che fu la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C..
Con tutta probabilità il Nuovo Testamento è stato completato prima del 70 d.C., forse anche prima del 64 d.C.. Si consideri infatti che la caduta del Tempio di Gerusalemme avrebbe alimentato la predicazione cristiana del messaggio che Gesù sostituiva il sistema sacrificale del Tempio (cfr. Giovanni 1:29, Ebrei 10:11 e segg.), e quindi il Nuovo Testamento avrebbe sicuramente fatto riferimento alla sua distruzione come avvenimento passato, se si fosse già verificata al tempo della stesura.

Dall'esame della coerenza interna, inoltre, lo studioso Tresmontant, fa notare come, ad esempio, in Giovanni 5:2 si legge che "a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è [non "c'era", verbo estin in greco] una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici". Non avrebbe avuto senso dire questo se il libro fosse stato redatto dopo la distruzione di Gerusalemme, in quanto essa fu ridotta a un cumulo di pietre come Gesù aveva profetizzato decenni prima (cfr. Marco 13:1-2).

Nello studio di Robinson, 60 pagine e qualche centinaio di note sono dedicate alle prove della datazione dei seguenti libri del Nuovo Testamento:

1 Tessalonicesi: anno 45-50 d.C.
2 Tessalonicesi: anno 50-51
1 Corinzi: anno 55
1 Timoteo: anno 55
2 Corinzi: anno 56
Galati: anno 56
Romani: anno 57
Tito: anno 57
Filippesi: anno 58
Colossesi: anno 58
Efesini: anno 58
2 Timoteo: anno 58

Giacomo: 47-48 circa
Giuda: 61-62 circa
Pietro: 61-62 circa
Atti: 57-62 circa
2,3 e 1 Giovanni: periodo 60-65 circa
1 Pietro: anno 65

Marco: tra il 45-60
Matteo: tra il 40-60+
Luca: entro il 57-60+
Giovanni: probab. periodo 40-65+


Tra gli altri studiosi, anche Carsten P. Theide identifica e data i frammenti del Vangelo di Marco (7Q5) intorno all'anno 50 d.C., e stabilisce per gli altri libri una datazione molto simile a quella risultata dagli studi di Robinson.
Alle stesse conclusioni sono giunti anche C. Tresmontant, basandosi sull'analisi del linguaggio e sulle prove archeologiche, e successivamente J. Carmignac, filologo e famoso studioso di testi ebraici e dei rotoli del Mar Morto.

Orchard e Riley datano Matteo al 43 d.C., mentre Gunther Zuntz, un'autorità internazionale sul mondo ellenico, data Marco a non più tardi del 40 d.C. (dunque prima ancora di quanto sostenuto da Robinson).
K.L. Gentry, D. Chilton, e lo stesso Robinson, concludono inoltre che anche l'ultimo dei libri neotestamentari, il libro dell'Apocalisse, sia stato completato prima dell'anno 70 d.C..

La dott.ssa Eta Linnemann, che era stata in passata una critica negativa del Nuovo Testamento sulla scia di Rudolf Bultmann e Ernst Fuchs, ha rinnegato quelle convinzioni e ora esorta i propri lettori a "cestinare" le sue opere precedenti; ha scritto diversi saggi che demoliscono le posizioni dei moderni critici. Ella scrive:


"I testimoni oculari (tanto quelli ostili quanto quelli favorevoli) non scomparvero dalla scena in un lampo dopo due decenni. Molti verosimilmente sono sopravvissuti fino alla seconda metà degli anni 70 d.C... Chi in quel periodo avrebbe osato manomettere la 'tradizione primitiva' tanto da renderla irriconoscibile?"

Facciamo notare, infine, che molti critici dimenticano che i vangeli non potevano non venire scritti immediatamente dai primi Cristiani. Le prime comunità cristiane, infatti, provenendo dalla "Religione del Libro" (il Giudaismo), non potevano ignorare la necessità di scrivere accuratamente la storia di Gesù per confermarla da un punto di vista autorevole (quello apostolico), per far conoscere il messaggio ad essi affidato da Cristo, e per proteggerlo da false rappresentazioni ad opera di eretici, che esistevano anche al tempo apostolico.

Non vi è alcun motivo di credere che solo successivamente qualche discepolo degli apostoli abbia raccolto gli scritti apostolici e prodotto il Nuovo Testamento.
Gli apostoli Giovanni e Paolo incoraggiavano i Cristiani a leggere e a diffondere i loro scritti che già circolavano tra le chiese. L'apostolo Pietro scrisse: "So che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signore nostro Gesù Cristo mi ha fatto sapere. Ma mi impegnerò affinché dopo la mia partenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose. Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà" (2 Pietro 1:14-16).
Più avanti nella stessa epistola, egli convalida l'opera di Paolo e ne conferma l'uso come Scrittura canonica da parte della chiesa cristiana: "...come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture" (2 Pietro 3:15,16).

Possiamo pertanto concludere che anche dal punto di vista storico la descrizione di Gesù Cristo offerta dai testimoni oculari che hanno scritto i vangeli è affidabile. E noi cristiani abbiamo constatato la verità delle parole del Nuovo Testamento e riconosciamo con l'apostolo che "queste cose sono state scritte affinché crediate che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome" (Giovanni 20:31).



Si vedano anche:

Le profezie della Bibbia su Cristo
Affidabilità storica e importanza della Bibbia
La Sacra Bibbia su questo sito

http://camcris.altervista.org/datavang.html

GESU' IL VERBO DI DIO PURISSIMO E SANTISSIMO


GESU' IL VERBO DI DIO PURISSIMO E SANTISSIMO





Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti

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Gesù non era un uomo comune, ma davvero unico, era superiore ai profeti
ed ai Santi, non solo perché faceva miracoli ed opere straordinarie,
non solo per i suoi divini insegnameni, ma specialmente per la sua
straordinaria natura divina.
Sebbene Gesù appariva dall'aspetto come gli altri uomini, non era come loro.

Vediamo che Gesù non nasce come gli altri uomini, na nasce in virtù dello
Spirito Santo; Vangelo secondo Matteo: 1, 20-25, Vangelo secondo Luca: 1, 26-38.
La nascità di Gesù viene onorata dalla presenza degli Angeli; Vangelo secondo Luca; 2,8-20,
ed anche viene illuminata dalla stella dei Magi; Vangelo secondo Matteo: 2, 1-12.
Vediamo che il bambino Gesù già a 12 afferma che si deve occupare delle cose del Padre suo;
Vangelo secondo Luca: 2, 41-52.
Il battesimo di Gesù da Giovanni, avviene in modo straordinario, con la presenza del Padre che
lo dichiara suo figlio, e dello Spirito Santo sotto forma di Colomba; Vangelo secondo Matteo: 3,13-17.

Appena inizia la sua missione Gesù guarisce una moltitudine di malati; Vangelo secondo Matteo: 4, 2-25.
Gesù non solo opera guarigioni ed esorcismi, ma fa altre opere straordinarie, trasforma l'acqua in vino;
Vangelo secondo Giovanni: 2, 1-12, la pesca miracolosa; Vangelo secondo Luca: 5,11-11,
la moltiplicazione dei pani; Vangelo secondo Matteo: 14, 13-21, 15, 29-39.
Gesù perfino cammina sulle acque; Vangelo secondo Matteo: 14, 22-33.
Gesù riesce a calmare la tempesta; Vangelo secondo Matteo: 8, 23-27.
Gesù perdona i peccati, che solo Dio può fare; Vangelo secondo Matteo: 9, 1-8,
quindi si comporta come Dio.
Gesù conosceva ogni cosa; Vangelo secondo Giovanni: 2, 23-25.
Gesù afferma di essere sceso dal cielo, quindi di essere il Fglio di Dio; Vangelo secondo Giovanni: 6, 32-59.
Gesù perfino afferma di esistere prima di Abramo, quindi esisteva prima di nascere; Vangelo secondo Giovanni; 8, 58.

Quindi Gesù afferma di essere il Figlio di Dio, e di essere una sola cosa con Lui; Vangelo secondo Giovanni: 10,30.
Gesù afferma di essere il Figlio di Dio e che solo Lui conosce il Padre, il quale gli ha dato tutto; Vangelo secondo Matteo: 11,25-27.

Gesù ha gli stessi poteri del Padre; Vangelo secondo Giovanni: 5,19-30.
Gesù afferma di essere la risurrezione e la vita; Vangelo secondo Giovanni: 11, 25-26.
Gesù afferma che chi vede Lui vede il Padre; Vangelo secondo Giovanni: 14, 8-14.
Gesù parla spesso del suo glorioso ritorno come Giudice universale; Vangelo secondo Matteo: 7, 21-23; 13, 36-4316, 26-28; 24, 29-31; 25, 31-46.

Gesù vela la sua natura divina ai suoi discepoli, prima della dura prova della passione,
ecco che trovandosi su un monte Gesù si trasfigura divenendo tutto splendente come il sole;
Vangelo secondo Matteo:17, 1-9.
Gesù infine risorge da morte; Vangelo secondo Matteo: 28, 1-10.
Dopo essere risorto Gesù ascende al Cielo; Vangelo secondo Luca: 24, 50-53.
Dopo l'ascensione Gesù manda lo Spirito Santo a guidare la sua chiesa; Atti: 2, 1-13.

Quindi Gesù sebbene viveva sulla terra apparendo un uomo era ed è e sarà in eterno Dio.


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L'IMPECCABILITA' DI GESU'


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Gesù ha sofferto tanto; persecuzioni, incomprensioni, tradimento, arresto,
processo, flagellazione, crocifissione e morte, le soffernze sono prove,
ma non sono tentazioni.
La tentazione è una spinta a commettere il peccato, a trasghedire la legge Divina.

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LE TENTAZIONI DI GESU'

Gesù ha affrontato diverse tentazioni, il demonio nel deserto; V.Matteo: 4, 1-11,
scribi e farisei che lo volevano mettere alla prova; V.Matteo: 16, 1; 22, 15,
e perfino il suo Apostolo Pietro si è fatto strumento di tentazione; V,Matteo: 16, 22-23.
Perfino Gesù era provocato quando si trovava in croce; V.Matteo: 27, 39-44.
Comunque tutte queste tentazioni sono tentazioni esterne, non provengono dall' interno
del Signore Gesù, ma dall'esterno, da altre persone e circostanze.
Infatti Gesù insegna che le tentazioni interiori sono peccato; V.Matteo: 5, 27-30;
15, 18-20.
Se le tentazioni interiori sono peccato, Gesù non poteva averle, perché Gesù non poteva
peccare.
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Dalla Scrittura: ci consta che Gesù fu immune dal peccato originale:
«Quello che nascerà da te Santo, si chiamerà il Figlio di Dio» V.Luca: 1,35.
Fu immune dal peccato attuale: «Le cose che piacciono a Lui, faccio sempre» V.Giovanni: 8,29.
Fare ciò che vuole il Padre, significa eseguire la sua volontà e non trasgredirla. Per cui Gesù poteva ripetere:
«Chi di voi mi potrà incolpare di peccato?» V.Giovanni: 8, 46.
S. Paolo dirà che Gesù è «Pontefice santo, innocente, senza macchia, segregato dai peccatori» E.Ebrei: 4,15;
e S. Pietro: «Che non fece peccato nè si è trovato inganno nella sua bocca» 1, Pietro: 2,22.
Tutti questi passi ed altri ancora ci dicono la sua «impeccanza» e al tempo stesso ci fanno intuire che oltre
a essere di fatto immune dal peccato, era immune anche dalla possibilità di peccare.

Dai Padri sappiamo;
S. Ippolito (Contra Noet. 17): «È stato fatto ciò che l’uomo è, eccetto il peccato».
S. Cirillo di Alessandria (In Joan. 8, 29): «Ha avuto in sorte l’esimia prerogativa della natura divina e cioè
di non poter peccare».
Qualunque peccato o anche la semplice possibilità di peccare, costituisce
l’uomo peccatore. Ma la Persona di Cristo, essendo divina non può essere di un peccatore. Dunque in
Cristo non fu né poteva essere il peccato.

Mentre gli Scotisti pongono la ragione della impeccabilità del Cristo nella visione intuitiva
(chi véde Dio non può non amarlo come supremo bene),
S. Tommaso e la maggioranza dei Teologi la pongono
nel fatto della Unione Ipostatica. Il merito o demerito delle azioni dipende e ridonda nella persona:
perciò Cristo, essendo Dio non poteva commettere peccato.


San Tommaso d’Aquino affronta la questione nell’articolo 15 della parte III della Summa Theologiae.

Questa in sintesi la risposta del Doctor angelicus: Anche se Cristo è stato tentato dal demonio,
Egli «non assunse in nessun modo la miseria del peccato né originale né attuale» .
San Tommaso d’Aquino ; «Una certa fortezza lo spirito la dimostra resistendo alla concupiscenza della carne quando gli si oppone,
ma esso dimostra una fortezza maggiore quando la reprime totalmente così da eliminarne le brame disordinate.
Questa era appunto la condizione di Cristo, il cui spirito aveva raggiunto il sommo grado della fortezza.
E sebbene egli non abbia dovuto sostenere il combattimento inferiore del fomite, subì però la lotta esterna del mondo e del diavolo,
trionfando dei quali meritò la corona della vittoria» .
L'Aquinate insegna anche che «in Cristo non c'era il fomite del peccato» dato che «lo Spirito Santo esclude il peccato e l'inclinazione al peccato,
implicita nel termine fomite» .
Per «fomite del peccato» si intende l’«inclinazione dell'appetito sensitivo a oggetti che sono contro la ragione» ,
la «ricerca del piacere fuori dell'ordine razionale» .

Per questo Cristo fu immune anche da ogni imperfezione morale e da ogni moto disordinato
della concupiscenza, anzi non ebbe nemmeno il fornite della concupiscenza.
La concupiscenza e il suo fomite sono una conseguenza del peccato originale.

Infine Gesù non poteva peccare per la semplice ragione che Egli è PERSONA DIVINA.


GESU' E LE TENTAZIONI






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Parliamo ora piu' approfonditamente delle tentazioni subite da Gesù.
Non delle prove che riguardano sofferenze e dipiaceri,ma delle tentazioni
che spingono a peccare a trasghedire le leggi divine.

Iniziamo subito col precisare che Gesù condanna come peccato le tentazioni che provengono
dall'interno del'uomo;


Matteo 5: 27-30
27Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla,

ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

29Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,

piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 30E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo,

tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.



Matteo 15: 8-20;

18"Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo.

19Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultéri, le prostituzioni, i furti,

le false testimonianze, le bestemmie.

20Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo"

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Gesù non poteva avere spinte interne a peccare, propositi malvagi o fare cattivi pensieri, o fare desideri peccaminosi,

per il semplice fatto che Gesù non poteva peccare, e non ha conosciuto il peccato.

Dalla Scrittura: ci consta che Gesù fu immune dal peccato originale:

«Quello che nascerà da te Santo, si chiamerà il Figlio di Dio» V.Luca: 1,35.


"Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria,
la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati".
(Matteo; 1: 20-21)


Gesù era senza peccato, ma quando venne il tempo si recò da Giovanni il Battezzatore,
con umiltà, ma Giovanni in virtù dello Spirito Santo, sapeva che Gesù era senza peccato e Santo
e non voleva battezzarlo.

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne fino al fiume Giordano e si avvicinò a Giovanni per farsi battezzare da lui.
Ma Giovanni non voleva e cercava di convincerlo dicendo: - Sono io che avrei bisogno di essere battezzato da te;
e tu invece vieni da me?
Ma Gesù rispose:
Lascia fare, per ora. Perché è bene che noi facciamo così la volontà di Dio sino in fondo.
Allora Giovanni accettò.
(Matteo; 3: 13-15)
Comunque Gesù risalì subito dall'acqua, perché non aveva peccati da confessare.

Appena battezzato, Gesù usci dall'acqua. All'improvviso il cielo si aprì, ed egli vide lo Spirito di Dio il quale,
come una colomba, scendeva su di lui.
E dal cielo venne una voce: "Questo è il Figlio mio, che io amo. Io l'ho mandato".
(Matteo; 3: 16-17)

Qualche giorno dopo Giovanni testimonierà che Gesù è il Messia il Figlio di Dio.

Il giorno dopo, Giovanni vede Gesù venire verso di lui, e dice: "Ecco l'Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo.
parlavo di lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me.
Anch'io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo d'Israele".
Poi Giovanni portò questa testimonianza: "Ho visto lo Spirito di Dio scendere come colomba dal cielo, e rimanere sopra di lui.
Anch'io non lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua, ma Dio mi disse:
"Vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo - è lui che battezzerà con Spirito Santo".
Ebbene, io l'ho visto accadere, e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio".
Il giorno seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli. passò Gesù.
Giovanni lo guardò e disse: "Ecco l'Agnello di Dio".
(Giovanni; 1: 29-36)
Gesù fu immune dal peccato attuale: «Le cose che piacciono a Lui, faccio sempre» V.Giovanni: 8,29.
Fare ciò che vuole il Padre, significa eseguire la sua volontà e non trasgredirla. Per cui Gesù poteva ripetere:
«Chi di voi mi potrà incolpare di peccato?» V.Giovanni: 8, 46.

S. Paolo dirà che Gesù è «Pontefice santo, innocente, senza macchia, segregato dai peccatori» ;

« Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità,
essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato»E.Ebrei: 4,15;
« Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore,
perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio» II E.Corinzi: 5,21.

S. Pietro dirà: «Che non fece peccato nè si è trovato inganno nella sua bocca» 1, Pietro: 2,22.

San Giovanni dirà : « Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge,
perché il peccato è violazione della legge.

Voi sapete che egli è apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato.

Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto » 1,Giovanni: 3,4-5

Tutti questi passi ed altri ancora ci dicono la sua «impeccanza» e al tempo stesso ci fanno intuire che oltre
a essere di fatto immune dal peccato, era immune anche dalla possibilità di peccare.

Qualunque peccato o anche la semplice possibilità di peccare, costituisce
l’uomo peccatore. Ma la Persona di Cristo, essendo divina non può essere di un peccatore. Dunque in
Cristo non fu né poteva essere il peccato. Cristo, essendo Dio non poteva commettere peccato.

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Quindi Gesù poteva avere solo tentazioni esterne a commettere peccato.

Le tentazioni avute nel desrto, erano esterne.
Qualche razionalista umanizzando Gesù, ha proposto che le tentazioni nel deserto erano dubbi
che aveva Gesù riguardo la sua messianicità, ora mentre era facile far passare per dubbi la tentazione
di trasformare le pietre in pane, e quella di buttarsi dal pinnacolo del Tempio, diventava assurdo
far passare per dubbio la tentazione in cui per ottenere i regni del mondo doveva adorare Satana.
Quindi le tentazioni del deserto sono esterne veramente.
Se fossero stati dubbi e tentazioni interne, Gesù sarebbe un peccatore, quindi un falso profeta,
un idolatra.
Comunque la tentazione di trasformare le pietre in pane, non è una tentazione a commettere peccato,
quella di buttarsi dal pinnacolo, può essere tentazione peccaminosa, vista come tentazione suicida,
la tentazione del potere dei regni terreni, è peccaminosa, include il peccato di idolatria di adorare Satana,
e quello di avidità e concupiscenza.
Ma vediamo che Gesù non è caduto in tentazione ed ha vinto il tentatore, e poi l'ha mandato via.

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Gesù ha affrontato diverse tentazioni, il demonio nel deserto; V.Matteo: 4, 1-11,
scribi e farisei che lo volevano mettere alla prova; V.Matteo: 16, 1; 22, 15,
e perfino il suo Apostolo Pietro si è fatto strumento di tentazione; V,Matteo: 16, 22-23.
Perfino Gesù era provocato quando si trovava in croce; V.Matteo: 27, 39-44.
Comunque tutte queste tentazioni sono tentazioni esterne, non provengono dall' interno
del Signore Gesù, ma dall'esterno, da altre persone e circostanze.

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GESU' NE' SI SPOSO' NE' POTEVA E NE' VOLEVA FARLO!




GESU' VUOLE DA TUTTI ESSERE AMATO COME IL PANE CELESTE E L'AGNELLO DI DIO,SI PUO' AMARE QUESTO SESSUALMENTE?

NO,INFATTI FARE QUESTO E' SATANICA BESTEMMIA.ORA GESU' CHE CONOSCEVA TUTTI I SEGRETI DI OGN'UNO NON AVREBBE PERMESSO CHE LE DONNE LO AMASSERO SESSUALMENTE NEMMENO IN OCCULTO E IN BUONA FEDE,SE LO AVESSE PERMESSO SAREBBE UN FALSO MESSIA.

MA GESU' CHE DICE A S.PIETRO;"LUNGI DA ME SATANA",PERCHE' NON VOLEVA CHE GESU' MORISSE,TANTO PIU' GESU' MANDEREBBE VIA DA LUI UNA SEDUTTRICE.

LE PIE DONNE CHE ERANO CON GESU' SAPEVANO CHI ERA,ESEMPIO; S.MARTA-V.GIOVANNI-11,27.

POI GESU' INSEGNAVA PURE ALLE DONNE ESTRANEE CHI ERA,COME LA SAMARITANA;V.GIOVANNI-4,7-26-FIGURIAMOCI COME CONOSCEVANO GESU' LE PIE DONNE,INFATTI ECCO UN ESEMPIO;V.LUCA-24,5-8.

MA POI GESU' INSEGNAVA LA SUA VERA NATURA IN PUBBLICO;V.GIOVANNI-6,26-59.---V.MATTEO-7,21-23-----12,25-30

V.LUCA-13,22---30. QUINDI GESU' A TUTTI FACEVA CAPIRE CHI ERA;APOSTOLI,DISCEPOLI,PIE DONNE E FOLLA DI UOMINI,DONNE E BAMBINI.



GESU' E' PANE DIVINO,E NON HA LEGAMI ALCUNO CON LA SESSULITA'

Gesù è sceso dal cielo,ha detto di essere pane sceso dal cielo.Gesù era il verbo che si fece carne,era perfettisimo,era l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.Gesù chiedeva a chi lo voleva seguire,di amarlo più di tutto,lasciare casa,famiglia averi,e possibilmente restare vergini,farsi eunuchi per il regno.Gesù,vuole che venga presto il regno dei cieli,li i risorti saranno come gli angeli,non potranno sposarsi,perché saranno figli della resurrezione, non potranno più morire,saranno figli di Dio.Gesù è già Figlio di Dio, veramente è Dio,chi vede Lui vede il Padre.Gesù,è nato tramite lo Spirito Santo,senza rapporti impuri.Gesù essendo Dio,trasfigurò e divenne tutto luccicante davanti agli apostoli,non poteva fare sesso,sposarsi,la S.Eucaristia,non può fare sesso,ne la S.Trinità, ne Dio,quello giudaico-cristiano,certo i dei pagani vanno con animali e praticano l'incesto.Gesù,consiglia a chi può di restare vergine, cosa che lui avrebbe fatto anche se fosse stato solo un S.profeta,un uomo,come gli esseni. Gesù,ha vinto Satana,e il mondo,perfino dava questo potere agli apostoli,di esorcizzare in suo nome,Gesù vedeva Satana scendere dal cielo,cercare gli apostoli e vagliarli come il grano,Gesù disse che Satana,il principe di questo mondo non poteva fare nulla contro di Lui. Gesù,chiamò Pietro Satana,solo perché,non accettava che Lui morisse,figuriamoci come manda via qualsiasi diavolo tentatore,per cose più gravi.Gesù,guidato dallo Spirito Santo,andò nel deserto, per farsi tentare dal demonio,ma sono tentazini esterne,due solo provocazioni,quella del pane,e del pineacolo,la terza,qui Satana gli chiede di essere adorato,è chiaro che Gesù,stesso non si può fare questa tentazione.Per Gesù,le tentazioni interne a peccare sono peccati,come il solo guardare un donna,per desiderarla è adulterio. Gesù,in vista,delle tentazioni interiori,ci chiede,se il tuo occhio ti fa inciampare cavatelo,è meglio entrare nel Regno senza un occhio, che finire all'inferno. Gesù,è venuto ad insegnarci la verità,Lui è Via Verità Vita. Ora chi crede in questo Gesù dei Vangeli,si salva,può guarire,può diventare Santo come S.Antonio. Chi crede nei falsi Gesù,inventati da atei,massoni come Dan Brown,è destinato al fuoco eterno,e sulla terra si trova nelle tenebre e nel caos e schiavo di Satana.

GESU' NON SI SPOSO' NE' POTEVA E NE' VOLEVA FARLO

Gesù ha una sposa, la chiesa,la Gerusalemme celeste;2CORINTI-11,2 EFESINI-5,32 RIVELAZIONE-21,1-2.
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Gesù,non è un uomo comune,ma è il Figlio eterno di Dio,è Dio stesso,tanto che afferma chi vede me vede il Padre,V.GIOVANNI-14,8-14.
Gesù stesso ha insegnato;V.LUCA-20,34-"I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;ma quelli che sono giudicati degni del mondo futuro e della risurrezione dai morti,non prendono né moglie né marito.Essi non possono più morire,perché sono uguali agli angeli,e sono figli di Dio fatti degni della risurrezione.".Ecco da questa verità,i S.Padri della chiesa hanno stabilito che veramente Gesù non avrebbe potuto sposarsi con una donna,poiché gli Angeli e i figli di Dio eterni non possono sposarsi,vediamo infatti che Gesù,è Figlio di Dio, è il Verbo che si è fatto carne,nato da donna per opera dello Spirito Santo,Gesù è l'immagine del Padre,è Lui stesso Dio,quindi essendo eterno Figlio di Dio sceso dal cielo,dalla natura divina,non può essere asssociato alla sessualità,e prendere moglie.
Poi i S.Padri aggiungevano questo,come il Pane celeste,la .Eucaristia può avere rapporti sessuali,è blasfemo solo ipotizzarlo.
Aggiungevano anche che l'Agnello di Dio deve essere tutto puro è immacolato senza macchia,non solo non può sposarsi ma non deve avere nessun legame con i desideri carnali e la sessualità. I S.Padri facevano notare questo,Gesù ha avuto una nascità miracolosa,ed è risorto dai morti, ma ha dimostrato veramente essere un essere divino specialmente con la sua trasfigurazione,diventando tutto candido,luminoso e
sfolgorante;V.MATTEO-17,1-9.Ora un essere così celestiale e divino non può sposarsi,avere figli,e nemmeno avere desideri carnali,poiché è un essere celeste come gli Angeli,anzi vediamo che gli Angeli lo servono;V.MATTEO-4,11,
V.GIOVANNI-1,51.
Quindi tutte queste ipotesi che Gesù poteva sposarsi e non lo fece per la missione,che se voleva poteva sposarsi,che non si
sposò per imitare gli esseni,che addirittura era sposato,che perfino era omosessuale ed aveva un 'amante,tutte queste ipotesi
sono bestemmie difronte a Gesù Dio eterno incarnato.

GESU' E' DIO PURISSIMO E SANTISSIMO-IL VERBO SI FECE CARNE

Quando venne il momento di mandare suo Figlio Unigenito,Iddio aveva preparato un vaso purissimo per accoglierlo.
V.LUCA-1,26-Dio mandò l'Angelo Gabriele in una città della Galilea chiamata Nazareth,ad una vergine promessa sposa di un uomo di nome Giuseppe della casa di David:il nome della vergine era Maria.Entrò da lei e le disse:"Salve,piena di grazia,l Signore è con te".1,30-L'Angelo le disse:"Non temere,Maria,perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco,tu concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio.Lo chiamerai Gesù.Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo;il Signore Dio gli darà il trono di Davide,suo padre e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine"Allora Maria disse all'Angelo."Come avverrà questo,poiché io non conosco uomo?".L'Angelo le rispose:"Lo Spirito Santo scenderà sopra di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra;perciò quello che nascerà sarà chiamato Santo,Figlio di Dio.
Iddio aveva disposto che Gesù avesse un padre terreno,quindi scelse l'uomo più puro e più giusto e santo,per affidare suo Figlio Divino,e la vergine purissima.V.MATTEO-1,18-Maria si era fidanzata con Giuseppe;ma prima che essi iniziassero a vivere insieme,si trovò che lei aveva concepito per opera dello Spirito Santo.
Il suo sposo Giuseppe,che era giusto e non voleva esporla al publico ludibrio,decisa di rimandarla in segreto.
Ora,quando aveva già preso una tale risoluzione,ecco che un Angelo del Signore gli apparve in sogno per dirgli:
"Giuseppe,figlio di Davide,non temere di prendere con te Maria,tua sposa:ciò che in lei è atato concepito è opera dello Spirito Santo.Darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù;egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Quindi veniva sulla terra il Figlio di Dio.V.GIOVANNI-1,1-In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo.Questi era in principio presso Dio.Tutto per mezzo di Lui fù fatto e senza di li non fu fatto asolutamente nulla
di ciò che è stato fatto.In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;1,9-Era la Luce vera,che illumina ogni uomo,quella che veniva nel mondo.1,14-E il Verbo si fece carne e dimorò fra noi e abbiamo visto la sua gloria,gloria come
di Unigenito dal Padre,pieno di grazia e verità.L.FILIPPESI-1,6-Cristo Gesù,pur essendo di natura divina,non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;ma spoglio se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini,apparso in forma umana,umiliò se stesso facendoi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
L.COLOSSSESI-1,15-Gesu' è immagine del Dio invisibile,generato prima di ogni creatura;poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose,quelli nei cieli e qauelli sulla terra,quelli visibili e quelli invisibili:Troni,Dominazioni,
Principati e Potesta.Tutte le cose sono state create per mezo di Lui e in vista diLui.Eli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.Egli è anche il capo del corpo,cioè della Chiesa.Egli è il principio,il primogenito di coloro che risuscitano dai morti,per ottenere il primato su tutte le cose.Perché piacque a Dio di fare abitare in Lui ogni pienezza e per mezzo di Lui riconciliare a se tutte le cose,rappacificando con il suo sangue della sua croce,cioè per mezzo di Lui,le cose
che stanno sulla terra e quelle nei cieli.V.LUCA-2,8-In quella stessa regione si trovavano dei pastori:vegliavano all'aperto e di notte facevano la guardia al loro gregge.L'Angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li
avvolse di luce:essi furono presi da grande spavento.Ma l'Angelo disse loro:"Non temete,perché,ecco,io vi annunzio una grande gioia per tutto il popolo:oggi,nella città di Davide,è nato per voi un Salvatore,che è il Messia,Signore.Questo
vi servirà da segno:troverete un bambino avvolto in fasce che giaceinunamangiatoia".
Subito si unì all'Angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio così:"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini
che egli ama".

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GESU' INSEGNA ED AMA LA CASTITA'

Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti

In questi ultimi anni si stanno diffondendo false e cattive notizie riguardo Gesù,
romanzi e film lo dipingono come un peccatore, pieno di vizi e peccati d'ogni tipo,
ma non è il Gesù della religione cristiana, vero, storico ed autentico, si tratta
di Gesù inventati da persone atea, ignorante e blasfema, che non rispettano
la fede cistiana ed il prossimo credente.

Il vero Gesù dei Vangeli è Figlio di Dio, santissimo e purissimo, Maestro d'ogni virtu,
e amante della castità.

Vangelo secondo Matteo: 5, 27-32

Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio;

ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna.

E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.

Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio;

ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
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Quindi ecco Gesù condanna come adulterio anche il solo guardare una donna con malizia.
Gesù non permette il divorzio tranne in caso di impudizia, e sposare una ivorziata è adulterio.
Questo lo ripete anche in un altro passo nel V.Matteo.

Vangelo secondo Matteo: 19, 3-9

Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: "È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?".

Ed egli rispose: "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse:

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?

Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi".

Gli obiettarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?".

Rispose loro Gesù: "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.

Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio".

A questi versetti segue il passo dove Gesù ci consiglia la verginità, come più idonea per il regno dei cieli.

Vangelo secondo Matteo: 19, 10-12

Gli dissero i discepoli: "Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi".

Egli rispose loro: "Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.

Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini,
e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca".
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La prsona vergine è più simile agli Angeli, quindi più vicina alla salvezza ed il regno dei cieli.
Infatti nel regno dei cieli i risorti saranno come gli Angeli,vediamo che al tempo di Gesù circolavano diversi insegnamenti riguardo
i risorti, molti rabbini insegnavano che i risorti avrebbero avuto una vita simile a quella terrena.
Ora i sadducei che negavano la risurrezione, avevano trovato un idea per cogliere in fallo Gesù,
ma il divino Maestro risponde facendo chiarezza per tutti.

Vangelo secondo Matteo: 22, 23-33

In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono:

"Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello.

Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.

Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.

Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.

Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta".

E Gesù rispose loro: "Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio.

Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo.

Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio:

Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi".

Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.


Citazioni Bibbia Cei


http://sites.google.com/site/lesacrescritture/

http://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/gesu-il-verbo-di-dio-purissimo-e-santissimo

venerdì 16 luglio 2010

Digiuno del 17 Tamuz 5770 (29 giugno 2010)

Digiuno del 17 Tamuz 5770 (29 giugno 2010)

Il 29 giugno 2010 ricorre il digiuno del 17 Tamuz.



Il digiuno del 17 di Tammuz ricorda la distruzione di Gerusalemme ad opera dei Babilonesi, preludio all'incendio e al saccheggio del Tempio che avvennero il 9 di Av del 586 a.e.v.

Così come quest'ultima data ricorda altri eventi infausti della storia ebraica, a partire dall'episodio degli esploratori mandati da Mosè a perlustrare la Terra promessa fino alla cacciata degli ebrei dalla Spagna nel 1492, anche il 17 di Tammuz ricorda altre sventure.

Fra queste, in particolare, la rottura delle Tavole della Legge da parte di Mosè alla vista degli ebrei che danzavano attorno al vitello d'oro. I Maestri hanno detto che tutte le disgrazie successe al popolo ebraico nella sua lunga storia vengono a far scontare in parte anche quella colpa, commessa a soli 40 giorni da quando erano stati promulgati i Dieci Comandamenti che includevano il divieto d'idolatria. Mosè, secondo l'opinione della maggior parte dei Maestri, ruppe le Tavole della Legge di propria iniziativa (un'altra cosa che Mosè fece spontaneamente fu posticipare di un giorno il dono della Torà da parte di D-o).

Molti si sono chiesti (e non solo fra i Maestri): perché Mosè spezzò le Tavole? Dopo tutto, esse erano opera divina e quindi quanto di più santo si potesse immaginare. Romperle potrebbe sembrare un atto estremamente sacrilego. Come osò Mosè fare una cosa del genere? Varie risposte sono state date. Presentiamo qui la risposta assai interessante che si trova nel commento alla Torà Meshekh Chokhmà, di Rabbi Meir Simcha Ha-Kohen, nato vicino a Vilna nel 1843 e morto nel 1926 a Dvinsk, nella Lettonia, dove era stato rabbino per quasi 40 anni.

"E avvenne che quando Mosè si avvicinò all'accampamento e vide il vitello e le danze, si adirò e gettò le Tavole dalle sue mani, spezzandole ai piedi del monte" (Esodo 32:19).
La Torà e la Fede sono i fondamenti del popolo d'Israele. Tutte le cose sante, come la terra d'Israele, Gerusalemme ecc., sono secondarie e particolari, e la loro santità è subordinata a quella della Torà. Per questo non c'è alcuna differenza di tempo e di luogo per tutto ciò che riguarda la Torà, ed essa è identica sia nella terra d'Israele che al di fuori di questa, a parte i comandamenti specifici che riguardano il suolo della Terra (d'Israele). La Torà è uguale sia per una persona che abbia raggiunto il massimo livello, come Mosè "uomo di D-o", che per quella più umile. Mosè stesso non era che un intermediario (vedi Deut. 5:5), e la Torà non è intrinsecamente a lui legata, ma ha essa stessa una propria ragione di essere. Infatti D-o e la Torà sono un tutt'uno, e come Egli ha la Sua ragion d'essere, così è anche per la Torà, e l'esistenza di questa non dipende se non da quella del Santo Benedetto. Tuttavia, colui che possiede un'intelligenza limitata non riesce a concepire una realtà necessaria in sé e per sé senz'altro scopo. Perciò (i figli di Israele) cercarono con ogni mezzo di farsi delle forme e delle immagini che rappresentassero delle vie di accesso al Cielo, e dicevano: questo è il Carro per la Divinità, questo è ciò che controlla e fa girare tutti gli affari del mondo. A queste forme prestavano culto, offrivano sacrifici e bruciavano incenso. Le danze sfrenate ebbero origine dai loro concetti concreti e visibili. Tutto ciò derivò dal fatto che Mosè aveva ritardato a tornare all'accampamento, e la loro fede ne fu quindi scossa; essi cercarono di farsi un vitello e di farvi scendere uno spirito dall'alto, decretando che quello era il carro della divinità, che controllava il mondo terreno e che li aveva fatti uscire dall'Egitto. Un peccato simile fu commesso successivamente anche da Geroboamo (1 Re, 12).
Questo fu il motivo per cui Mosè si adirò così tanto, e urlò dicendo: Come potete pensare che io sia importante, e che abbia una qualche santità al di fuori dei comandamenti di D-o, a tal punto che in mia assenza vi siete fatti un vitello! Ma io sono un uomo come voi e la Torà non dipende da me. Anche se io non fossi venuto affatto, la realtà della Torà non sarebbe cambiata. Non pensiate che il Tempio e il Tabernacolo abbiano una santità intrinseca, lungi da ciò! D-o benedetto dimora in essi in mezzo ai suoi figli, ma se questi commettono una colpa, la santità abbandona totalmente (gli oggetti sacri), che diventano oggetti qualunque di uso profano. Tito entrò nel Santo dei Santi (del Tempio di Gerusalemme) accompagnato da una prostituta, e non gli successe niente, perché il Tempio era privo ormai di ogni santità. E ancor di più: le Tavole della Legge, "opera di D-o", anch'esse non sono intrinsecamente sante, lo sono solo in virtù vostra. Nel momento in cui la sposa commette adulterio sotto il baldacchino nuziale, le Tavole diventano uguali a pezzi d'argilla privi di alcuna santità. Esse sono sante solo finché voi le osservate. In conclusione: non c'è niente di sacro al mondo a cui si debba prestare culto e sottomettersi. Solo D-o è santo, nella Sua ragion d'essere, e a Lui soltanto sono dovuti omaggio e culto. Tutte le cose sacre sono tali solo per effetto dell'ordine del Creatore, che ha comandato di costruire un Tabernacolo dove presentare, a Lui solo, sacrifici e offerte. Ora possiamo capire perché Mosè, "quando si avvicinò all'accampamento e vide il vitello e le danze" e comprese quanto grande fosse il loro errore, "si adirò e gettò le Tavole dalle sue mani": egli voleva far capire che non c'è nessuna santità e divinità al di fuori della realtà del Creatore, sia benedetto il Suo santo Nome. Se Mosè avesse consegnato loro le Tavole, essi avrebbero semplicemente sostituito il vitello con le Tavole, senza capire il proprio errore. Ma quando ruppe le Tavole, capirono quanto lontano essi fossero dallo scopo della fede e dalla pura Torà. Non c'è alcuna santità nel creato se non in virtù del fatto che Israele osserva la Torà in accordo con la volontà del Creatore, sia santo il Suo Nome benedetto, il vero Essere. Per questo il libro del Deuteronomio (4:15) ci ammonisce: "nessuna immagine voi vedeste…".
Traduzione e adatt. dall'ebraico a cura di David Gianfranco Di Segni (originalmente pubblicato su Shalom)


http://www.comunitadibologna.it/index.php?option=com_content&task=view&id=172

Tisha Beav 5770 (20 luglio 2010)


Tisha Beav 5770 (20 luglio 2010)
Tisha Beav è celebrato quest’anno (2010) il 20 luglio (dal 19 luglio sera al 20 luglio sera).
Il digiuno è da lunedì 19 luglio ore 20,48 a martedì 30 luglio ore 21.16.



Il 9 del mese di Av nel calendario ebraico cade la giornata di lutto Tisha Beav. E’ uno dei maggiori digiuni del giudaismo dopo quello di Yom Kippur. Non è un giorno di espiazione come Yom Kippur ma un giorno di lutto. Alcuni hanno detto che Tisha Beav era il giorno più triste della storia ebraica.


Il 9 di Av dell’anno -586 dell’era cristiana, Nabucodonosor II marcia su Gerusalemme e distrugge la città e il primo Tempio, cacciando parte del popolo ebraico in Babilonia.
Il 9 di Av, 656 anni più tardi, Tito distrugge il secondo Tempio, brucia Gerusalemme e caccia gli ebrei fuori dalla Palestina.
Il 9 Av è per questa ragione considerata l’inizio dei due esili.

Il digiuno dura 25 ore dal tramonto del sole all’apparizione delle prime tre stelle il giorno successivo.
Come a Yom Kippur, si osserva un digiuno completo (no cibo e no bibite).

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lunedì 21 giugno 2010

IL GLORIOSO RITORNO DEL SIGNORE GESU' ALLA FINE DEI TEMPI DAL NUOVO TESTAMENTO

IL GLORIOSO RITORNO DEL SIGNORE GESU' ALLA FINE DEI TEMPI DAL NUOVO TESTAMENTO




Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti.

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IL GLORIOSO RITORNO DEL SIGNORE GESU' ALLA FINE DEI TEMPI DAL VANGELO DI SAN MATTEO


Gesù insegnava ai suoi discepoli riguardo la sua seconda venuta alla fine dei tempi, vediamo molte citazioni
nel Vangelo secondo San Matteo:



MATTEO: 7, 21-23

[21] Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
[22] Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?

[23] Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.

MATTEO: 10, 23

[23] Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.


MATTEO: 13, 40-43


[40] Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

[41] Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità

[42] e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti.

[43] Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!


MATTEO: 16, 26-27


[26] Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?

[27] Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.


MATTEO: 24, 23-31


[23] Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete.

[24] Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.

[25] Ecco, io ve l'ho predetto.

[26] Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete.

[27] Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.

[28] Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.

[29] Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.

[30] Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.

[31] Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.

MATTEO: 25, 31-33

[31] Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.

[32] E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,

[33] e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.



MATTEO: 26, 63-64
[63] Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: "Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio".

[64] "Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:
d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo".

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Gesù tornerà fisicamente alle fine dei tempi, ma spiritualmente è sempre con noi:

MATTEO: 28, 16-20

[16] Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.

[17] Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.

[18] E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.

[19] Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,

[20] insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

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IL GLORIOSO RITORNO DEL SIGNORE GESU' ALLA FINE DEI TEMPI SECONDO SAN MARCO


Gesù prima della sua passione rivela ai suoi apostoli i tempi finali e il suo glorioso ritorno:

MARCO: 13, 1-37

[1] Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: "Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!".

[2] Gesù gli rispose: "Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta".

[3] Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte:

[4] "Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?".

[5] Gesù si mise a dire loro: "Guardate che nessuno v'inganni!

[6] Molti verranno in mio nome, dicendo: "Sono io", e inganneranno molti.

[7] E quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi; bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine.

[8] Si leverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra e vi saranno carestie. Questo sarà il principio dei dolori.

[9] Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro.

[10] Ma prima è necessario che il vangelo sia proclamato a tutte le genti.

[11] E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.

[12] Il fratello consegnerà a morte il fratello, il padre il figlio e i figli insorgeranno contro i genitori e li metteranno a morte.

[13] Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.

[14] Quando vedrete l'abominio della desolazione stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti;

[15] chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa;

[16] chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.

[17] Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni!

[18] Pregate che ciò non accada d'inverno;

[19] perché quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall'inizio della creazione, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà.

[20] Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si è scelto ha abbreviato quei giorni.

[21] Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui, ecco è là", non ci credete;

[22] perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti.

[23] Voi però state attenti! Io vi ho predetto tutto.

[24] In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà
e la luna non darà più il suo splendore

[25] e gli astri si metteranno a cadere dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

[26] Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.

[27] Ed egli manderà gli angeli e riunirà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.

[28] Dal fico imparate questa parabola: quando già il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l'estate è vicina;

[29] così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte.

[30] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.

[31] Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

[32] Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre.

[33] State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.

[34] È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare.

[35] Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino,

[36] perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati.

[37] Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!".


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Quindi un giorno verrà la fine di questo mondo, ci saranno distruzioni e tribolazioni,
e verrà Gesù a giudicare tutti gli uomini e a salvare gli eletti.

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IL GLORIOSO RITORNO DEL SIGNORE GESU' ALLA FINE DEI TEMPI SECONDO SAN LUCA



Il ritorno di Gesù alla fine dei tempi, la sua seconda venutà, ultimamente per opera di persone ignoranti,
falsi cristiani ed agnostici, che scrivono romanzi o fanno film, fantasiosi e blasfemi, avverrebbe tramite
una specie di reincarnazione, con la nascità di un bambino,o l'incarnazione dello spirito di Gesù in un uomo, un nuovo Cristo.
Niente di più falso e blasfemo, poiché le Sacre Scritture, ci rivelano chiaramente riguardo come avverrà il glorioso
ritorno del Signore Gesù.

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Prima di tutto Gesù esiste, è vivo, quando è risorto dalla morte, non era un fantasma, ma aveva un corpo fisico insieme a quello
spirituale:

LUCA: 24, 36-43

[36] Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!".

[37] Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.

[38] Ma egli disse: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?

[39] Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho".

[40] Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

[41] Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?".

[42] Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;

[43] egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

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Gesù da risorto rimane con i suoi apostoli per quaranta giorni:

ATTI: 1, 3

[3] Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio.

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Passati questi quaranta giorni, Gesù ascende al cielo:

LUCA: 24, 50-53

[50] Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.

[51] Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo.

[52] Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia;

[53] e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

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Gesù ascende al cielo, e da li verrà alla fine dei tempi, proprio Lui:

ATTI: 1, 9-12

[9] Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.

[10] E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero:

[11] "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".

[12] Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.

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Gesù è l'unico Cristo, l'unico Salvatore, l'Unigenito Figlio di Dio, e vive e regna in etetrno:

LUCA: 1, 30-33


[30] L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.

[31] Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.

[32] Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

[33] e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".

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Gesù è stato condannato a morte per avere rivelato la sua vera identità:

LUCA: 22, 67-69

[67] "Se tu sei il Cristo, diccelo". Gesù rispose: "Anche se ve lo dico, non mi crederete;

[68] se vi interrogo, non mi risponderete.

[69] Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio".

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Gesù ci ha avvertiti riguardo ai falsi cristi:

LUCA: 17, 20-25


[20] Interrogato dai farisei: "Quando verrà il regno di Dio?", rispose:

[21] "Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!".

[22] Disse ancora ai discepoli: "Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.

[23] Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli.

[24] Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.

[25] Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione.

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Il ritorno di Gesù averrà solo alla fine dei tempi, accompagnato da fenomeni terrificanti e catastrofici:

LUCA: 21: 25-28

[25] Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti,

[26] mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

[27] Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.

[28] Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina".

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Concludendo, Gesù vive in eterno, spiritualmente è sempre con noi, fisicamente tornerà solo alla fine dei tempi come Giudice Universale.

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IL GLORIOSO RITORNO DEL SIGNORE GESU' ALLA FINE DEI TEMPI SECONDO SAN GIOVANNI


Nel Vangelo secondo San Giovanni si parla del glorioso ritorno del Signore Gesù,
ma quello che viene eccentuato è la divinità di Gesù, si parla della sua preesistenza,
della sua discesa dal cielo, del suo ritorno al padre.

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GESU' PREESISTEVA

GIOVANNI: 1, 1-3


[1] In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.

[2] Egli era in principio presso Dio:

[3] tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.

GIOVANNI: 8, 57-58

[57] Gli dissero allora i Giudei: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?".

[58] Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".


GIOVANNI: 17, 4-5

[4] Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare.

[5] E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.


GIOVANNI: 17, 24

[24] Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria,
quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.

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GESU' DISCESO DAL CIELO

GIOVANNI: 1, 9-10


[9] Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.

[10] Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.


GIOVANNI: 3, 13

[13] Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.

GIOVANNI: 3, 31

[31] Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra.
Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.

GIOVANNI: 6, 32-38

[32] Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero;

[33] il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo".

[34] Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane".

[35] Gesù rispose: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.

[36] Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.

[37] Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò,

[38] perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.


GIOVANNI: 6, 48-51


[48] Io sono il pane della vita.
[49] I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti;

[50] questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.

[51] Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".

GIOVANNI: 6, 62-63

[62] E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?

[63] È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.


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GESU' SALE AL PADRE

GIOVANNI: 33-34

[33] Gesù disse: "Per poco tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato.

[34] Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire".

GIOVANNI: 8, 21-24

[21] Di nuovo Gesù disse loro: "Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire".

[22] Dicevano allora i Giudei: "Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?".

[23] E diceva loro: "Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.

[24] Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati".


GIOVANNI: 13, 33

[33] Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.


GOVANNI: 13, 36

[36] Simon Pietro gli dice: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi".

GIOVANNI: 14, 1-3

[1] "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.

[2] Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;

[3] quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.


GIOVANNI: 16, 5-7

[5] Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?

[6] Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore.

[7] Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore;
ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.

GIOVANNI: 16, 16-17

[16] Ancora un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete".

[17] Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: "Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete,
e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?".

GIOVANNI: 17, 9-13

[9] Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.

[10] Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro.

[11] Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi.

[12] Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto,
tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura.

[13] Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.

GIOVANNI: 20, 16-18

[16] Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro!

[17] Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro:
Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro".

[18] Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore" e anche ciò che le aveva detto.


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GESU' E' SEMPRE CON NOI

GIOVANNI: 14, 18-24

[18] Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi.

[19] Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.

[20] In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.

[21] Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".

[22] Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?".

[23] Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

[24] Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.


GIOVANNI: 14, 28-29

[28] Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.

[29] Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.


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GESU' TORNERA' SULLA TERRA

GIOVANNI: 21, 20-24
[20] Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato:
"Signore, chi è che ti tradisce?".

[21] Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: "Signore, e lui?".

[22] Gesù gli rispose: "Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi".

[23] Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto,
ma: "Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?".

[24] Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.

GIOVANNI: 5, 19-29


[19] Gesù riprese a parlare e disse: "In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.

[20] Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.
[21] Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole;

[22] il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio,

[23] perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.

[24] In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

[25] In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.

[26] Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso;

[27] e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.

[28] Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno:

[29] quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.


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Vediamo che il Vangelo di Giovanni è diverso dai Vangeli Sinottici, anche se la storia è la stessa,
è un Vangelo più spirituale, che completa i racconti dei Sinottici.
Anche il Vangelo di Giovanni parla del ritorno glorioso del Signore Gesù.

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IL GLORIOSO RITORNO DEL SIGNORE GESU' ALLA FINE DEI TEMPI SECONDO SAN PAOLO



San Paolo, nelle sue lettere ci parla dei tempi finali, dell' anti-cristo, del glorioso ritorno del Signore Gesù, e della risurrezione dei morti.
Quello che troviamo scritto nelle lettere paoline è l'insegnamento che davano gli Apostoli ai fedeli cristiani nei primi tempi,
quindi le lettere paoline hanno grande valore storico.
Vediamo che grande era l'attesa per il ritorno di Gesù e la realizzazione del Regno dei Cieli.

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1 TESSALONICESI: 4, 13-17

[13] Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza.

[14] Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.

[15] Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.

[16] Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo;

[17] quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.

[18] Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

2TESSALONICESI: 2, 1-14

[1] Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui,

[2] di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente.

[3] Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,

[4] colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio.

[5] Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose?

[6] E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora.

[7] Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene.

[8] Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo,

[9] la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri,

[10] e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi.

[11] E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna

[12] e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.

[13] Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza,
attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità,

[14] chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.

1 CORINZI: 15, 1-30

[1] Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi,

[2] e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano!

[3] Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture,

[4] fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture,

[5] e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.

[6] In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.

[7] Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli.

[8] Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.

[9] Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.

[10] Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.

[11] Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.

[12] Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti?

[13] Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato!

[14] Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede.

[15] Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono.

[16] Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto;

[17] ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.

[18] E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.

[19] Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.

[20] Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.

[21] Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti;

[22] e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.

[23] Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo;

[24] poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza.

[25] Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.

[26] L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte,

[27] perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa.

[28] E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

[29] Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro?

[30] E perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente?






1 CORINZI: 15, 51-55

51] Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati,

[52] in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati.

[53] È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità.

[54] Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
[55] Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?

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Citazioni Bibbia

http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM


http://sites.google.com/site/lesacrescritture/



http://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/il-glorioso-ritorno-del-signore-gesu-alla-fine-dei-tempi-dal-nuovo-testamento