sabato 24 luglio 2010

Quando sono stati scritti i Vangeli?


Quando sono stati scritti i Vangeli?


Una domanda che di tanto in tanto viene posta dalla gente è: "Se il Nuovo Testamento è stato scritto così tanto tempo dopo la morte di Cristo, come potete avere tanta fiducia nella narrazione della Sua vita?"


Nel datare i vangeli, la tendenza di diversi critici è di collocarli dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (anno 70 dopo Cristo). Spesso si sente affermare che il Nuovo Testamento non è altro che l'espressione dei credi delle prime chiese 50-80 anni dopo la morte di Gesù. Se così fosse, dovremmo constatare l'influenza del pensiero ellenistico sul messaggio del Nuovo Testamento. In realtà, le prove storiche indicano che i libri neotestamentari furono scritti poco tempo dopo la morte di Cristo.

Ad esempio, il libro degli Atti, in cui è registrata l'attività missionaria della chiesa primitiva, fu redatto da Luca, scrittore dell'omonimo vangelo. Il libro degli Atti termina con l'apostolo Paolo ancora vivente, a Roma.
Questo libro può allora essere stato scritto prima della morte di Paolo, dal momento che gli altri maggiori eventi della sua vita vi sono narrati. Alcune prove indicano che Paolo fu messo a morte durante la persecuzione voluta da Nerone nel 64 d.C., pertanto è probabile che il libro degli Atti sia stato scritto prima di quell'anno.

Il vangelo di Luca, essendo stato scritto prima del libro degli Atti, dallo stesso scrittore, dev'essere dunque stato composto tra la fine del 50 e l'inizio del 60 d.C.. La morte di Cristo ebbe luogo intorno all'anno 30 d.C., il che porta la data di composizione del vangelo di Luca al massimo entro 30 anni da quegli eventi.

La chiesa primitiva generalmente insegnava che i primi vangeli ad essere stati redatti erano quelli di Marco e di Matteo, il che ci porta ancora più vicini al tempo di Cristo. Questo ci induce a ritenere che i primi tre vangeli furono tutti composti nell'arco di 20-30 anni dal tempo in cui ebbero luogo questi eventi, un periodo in cui gli oppositori dell'epoca erano in vita e potevano facilmente contraddire la loro testimonianza se non fosse stata accurata.

Recentemente, lo studioso J. Robinson (un noto teologo liberale) ha evidenziato - in uno studio di 380 pagine e 1300 note conclusive - che la datazione dei libri del Nuovo Testamento risale a molto prima di quanto diversi studiosi odierni pensano. Robinson ha dimostrato che l'intero Nuovo Testamento può essere stato completato prima dell'anno 70 d.C., dunque nel pieno del periodo in cui vivevano gli scrittori dei vangeli. Le prove indicano che i documenti furono scritti a brevissima distanza dagli eventi. Recentemente, un altro studioso, J. W. Wenham, ha pubblicato uno studio dettagliato in cui giunge alle stesse conclusioni di Robinson.

Robinson sottolinea che nel Nuovo Testamento non vi è alcun riferimento alle persecuzioni di Nerone nel 64 d.C., né all'uccisione di Giacomo, il fratello di Gesù, nel 62 d.C.; non viene neanche menzionata la rivolta dei Giudei contro i Romani, iniziata nel 66 d.C., né quell'evento catastrofico che fu la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C..
Con tutta probabilità il Nuovo Testamento è stato completato prima del 70 d.C., forse anche prima del 64 d.C.. Si consideri infatti che la caduta del Tempio di Gerusalemme avrebbe alimentato la predicazione cristiana del messaggio che Gesù sostituiva il sistema sacrificale del Tempio (cfr. Giovanni 1:29, Ebrei 10:11 e segg.), e quindi il Nuovo Testamento avrebbe sicuramente fatto riferimento alla sua distruzione come avvenimento passato, se si fosse già verificata al tempo della stesura.

Dall'esame della coerenza interna, inoltre, lo studioso Tresmontant, fa notare come, ad esempio, in Giovanni 5:2 si legge che "a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è [non "c'era", verbo estin in greco] una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici". Non avrebbe avuto senso dire questo se il libro fosse stato redatto dopo la distruzione di Gerusalemme, in quanto essa fu ridotta a un cumulo di pietre come Gesù aveva profetizzato decenni prima (cfr. Marco 13:1-2).

Nello studio di Robinson, 60 pagine e qualche centinaio di note sono dedicate alle prove della datazione dei seguenti libri del Nuovo Testamento:

1 Tessalonicesi: anno 45-50 d.C.
2 Tessalonicesi: anno 50-51
1 Corinzi: anno 55
1 Timoteo: anno 55
2 Corinzi: anno 56
Galati: anno 56
Romani: anno 57
Tito: anno 57
Filippesi: anno 58
Colossesi: anno 58
Efesini: anno 58
2 Timoteo: anno 58

Giacomo: 47-48 circa
Giuda: 61-62 circa
Pietro: 61-62 circa
Atti: 57-62 circa
2,3 e 1 Giovanni: periodo 60-65 circa
1 Pietro: anno 65

Marco: tra il 45-60
Matteo: tra il 40-60+
Luca: entro il 57-60+
Giovanni: probab. periodo 40-65+


Tra gli altri studiosi, anche Carsten P. Theide identifica e data i frammenti del Vangelo di Marco (7Q5) intorno all'anno 50 d.C., e stabilisce per gli altri libri una datazione molto simile a quella risultata dagli studi di Robinson.
Alle stesse conclusioni sono giunti anche C. Tresmontant, basandosi sull'analisi del linguaggio e sulle prove archeologiche, e successivamente J. Carmignac, filologo e famoso studioso di testi ebraici e dei rotoli del Mar Morto.

Orchard e Riley datano Matteo al 43 d.C., mentre Gunther Zuntz, un'autorità internazionale sul mondo ellenico, data Marco a non più tardi del 40 d.C. (dunque prima ancora di quanto sostenuto da Robinson).
K.L. Gentry, D. Chilton, e lo stesso Robinson, concludono inoltre che anche l'ultimo dei libri neotestamentari, il libro dell'Apocalisse, sia stato completato prima dell'anno 70 d.C..

La dott.ssa Eta Linnemann, che era stata in passata una critica negativa del Nuovo Testamento sulla scia di Rudolf Bultmann e Ernst Fuchs, ha rinnegato quelle convinzioni e ora esorta i propri lettori a "cestinare" le sue opere precedenti; ha scritto diversi saggi che demoliscono le posizioni dei moderni critici. Ella scrive:


"I testimoni oculari (tanto quelli ostili quanto quelli favorevoli) non scomparvero dalla scena in un lampo dopo due decenni. Molti verosimilmente sono sopravvissuti fino alla seconda metà degli anni 70 d.C... Chi in quel periodo avrebbe osato manomettere la 'tradizione primitiva' tanto da renderla irriconoscibile?"

Facciamo notare, infine, che molti critici dimenticano che i vangeli non potevano non venire scritti immediatamente dai primi Cristiani. Le prime comunità cristiane, infatti, provenendo dalla "Religione del Libro" (il Giudaismo), non potevano ignorare la necessità di scrivere accuratamente la storia di Gesù per confermarla da un punto di vista autorevole (quello apostolico), per far conoscere il messaggio ad essi affidato da Cristo, e per proteggerlo da false rappresentazioni ad opera di eretici, che esistevano anche al tempo apostolico.

Non vi è alcun motivo di credere che solo successivamente qualche discepolo degli apostoli abbia raccolto gli scritti apostolici e prodotto il Nuovo Testamento.
Gli apostoli Giovanni e Paolo incoraggiavano i Cristiani a leggere e a diffondere i loro scritti che già circolavano tra le chiese. L'apostolo Pietro scrisse: "So che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signore nostro Gesù Cristo mi ha fatto sapere. Ma mi impegnerò affinché dopo la mia partenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose. Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà" (2 Pietro 1:14-16).
Più avanti nella stessa epistola, egli convalida l'opera di Paolo e ne conferma l'uso come Scrittura canonica da parte della chiesa cristiana: "...come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture" (2 Pietro 3:15,16).

Possiamo pertanto concludere che anche dal punto di vista storico la descrizione di Gesù Cristo offerta dai testimoni oculari che hanno scritto i vangeli è affidabile. E noi cristiani abbiamo constatato la verità delle parole del Nuovo Testamento e riconosciamo con l'apostolo che "queste cose sono state scritte affinché crediate che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome" (Giovanni 20:31).



Si vedano anche:

Le profezie della Bibbia su Cristo
Affidabilità storica e importanza della Bibbia
La Sacra Bibbia su questo sito

http://camcris.altervista.org/datavang.html

GESU' IL VERBO DI DIO PURISSIMO E SANTISSIMO


GESU' IL VERBO DI DIO PURISSIMO E SANTISSIMO





Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti

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Gesù non era un uomo comune, ma davvero unico, era superiore ai profeti
ed ai Santi, non solo perché faceva miracoli ed opere straordinarie,
non solo per i suoi divini insegnameni, ma specialmente per la sua
straordinaria natura divina.
Sebbene Gesù appariva dall'aspetto come gli altri uomini, non era come loro.

Vediamo che Gesù non nasce come gli altri uomini, na nasce in virtù dello
Spirito Santo; Vangelo secondo Matteo: 1, 20-25, Vangelo secondo Luca: 1, 26-38.
La nascità di Gesù viene onorata dalla presenza degli Angeli; Vangelo secondo Luca; 2,8-20,
ed anche viene illuminata dalla stella dei Magi; Vangelo secondo Matteo: 2, 1-12.
Vediamo che il bambino Gesù già a 12 afferma che si deve occupare delle cose del Padre suo;
Vangelo secondo Luca: 2, 41-52.
Il battesimo di Gesù da Giovanni, avviene in modo straordinario, con la presenza del Padre che
lo dichiara suo figlio, e dello Spirito Santo sotto forma di Colomba; Vangelo secondo Matteo: 3,13-17.

Appena inizia la sua missione Gesù guarisce una moltitudine di malati; Vangelo secondo Matteo: 4, 2-25.
Gesù non solo opera guarigioni ed esorcismi, ma fa altre opere straordinarie, trasforma l'acqua in vino;
Vangelo secondo Giovanni: 2, 1-12, la pesca miracolosa; Vangelo secondo Luca: 5,11-11,
la moltiplicazione dei pani; Vangelo secondo Matteo: 14, 13-21, 15, 29-39.
Gesù perfino cammina sulle acque; Vangelo secondo Matteo: 14, 22-33.
Gesù riesce a calmare la tempesta; Vangelo secondo Matteo: 8, 23-27.
Gesù perdona i peccati, che solo Dio può fare; Vangelo secondo Matteo: 9, 1-8,
quindi si comporta come Dio.
Gesù conosceva ogni cosa; Vangelo secondo Giovanni: 2, 23-25.
Gesù afferma di essere sceso dal cielo, quindi di essere il Fglio di Dio; Vangelo secondo Giovanni: 6, 32-59.
Gesù perfino afferma di esistere prima di Abramo, quindi esisteva prima di nascere; Vangelo secondo Giovanni; 8, 58.

Quindi Gesù afferma di essere il Figlio di Dio, e di essere una sola cosa con Lui; Vangelo secondo Giovanni: 10,30.
Gesù afferma di essere il Figlio di Dio e che solo Lui conosce il Padre, il quale gli ha dato tutto; Vangelo secondo Matteo: 11,25-27.

Gesù ha gli stessi poteri del Padre; Vangelo secondo Giovanni: 5,19-30.
Gesù afferma di essere la risurrezione e la vita; Vangelo secondo Giovanni: 11, 25-26.
Gesù afferma che chi vede Lui vede il Padre; Vangelo secondo Giovanni: 14, 8-14.
Gesù parla spesso del suo glorioso ritorno come Giudice universale; Vangelo secondo Matteo: 7, 21-23; 13, 36-4316, 26-28; 24, 29-31; 25, 31-46.

Gesù vela la sua natura divina ai suoi discepoli, prima della dura prova della passione,
ecco che trovandosi su un monte Gesù si trasfigura divenendo tutto splendente come il sole;
Vangelo secondo Matteo:17, 1-9.
Gesù infine risorge da morte; Vangelo secondo Matteo: 28, 1-10.
Dopo essere risorto Gesù ascende al Cielo; Vangelo secondo Luca: 24, 50-53.
Dopo l'ascensione Gesù manda lo Spirito Santo a guidare la sua chiesa; Atti: 2, 1-13.

Quindi Gesù sebbene viveva sulla terra apparendo un uomo era ed è e sarà in eterno Dio.


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L'IMPECCABILITA' DI GESU'


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Gesù ha sofferto tanto; persecuzioni, incomprensioni, tradimento, arresto,
processo, flagellazione, crocifissione e morte, le soffernze sono prove,
ma non sono tentazioni.
La tentazione è una spinta a commettere il peccato, a trasghedire la legge Divina.

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LE TENTAZIONI DI GESU'

Gesù ha affrontato diverse tentazioni, il demonio nel deserto; V.Matteo: 4, 1-11,
scribi e farisei che lo volevano mettere alla prova; V.Matteo: 16, 1; 22, 15,
e perfino il suo Apostolo Pietro si è fatto strumento di tentazione; V,Matteo: 16, 22-23.
Perfino Gesù era provocato quando si trovava in croce; V.Matteo: 27, 39-44.
Comunque tutte queste tentazioni sono tentazioni esterne, non provengono dall' interno
del Signore Gesù, ma dall'esterno, da altre persone e circostanze.
Infatti Gesù insegna che le tentazioni interiori sono peccato; V.Matteo: 5, 27-30;
15, 18-20.
Se le tentazioni interiori sono peccato, Gesù non poteva averle, perché Gesù non poteva
peccare.
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Dalla Scrittura: ci consta che Gesù fu immune dal peccato originale:
«Quello che nascerà da te Santo, si chiamerà il Figlio di Dio» V.Luca: 1,35.
Fu immune dal peccato attuale: «Le cose che piacciono a Lui, faccio sempre» V.Giovanni: 8,29.
Fare ciò che vuole il Padre, significa eseguire la sua volontà e non trasgredirla. Per cui Gesù poteva ripetere:
«Chi di voi mi potrà incolpare di peccato?» V.Giovanni: 8, 46.
S. Paolo dirà che Gesù è «Pontefice santo, innocente, senza macchia, segregato dai peccatori» E.Ebrei: 4,15;
e S. Pietro: «Che non fece peccato nè si è trovato inganno nella sua bocca» 1, Pietro: 2,22.
Tutti questi passi ed altri ancora ci dicono la sua «impeccanza» e al tempo stesso ci fanno intuire che oltre
a essere di fatto immune dal peccato, era immune anche dalla possibilità di peccare.

Dai Padri sappiamo;
S. Ippolito (Contra Noet. 17): «È stato fatto ciò che l’uomo è, eccetto il peccato».
S. Cirillo di Alessandria (In Joan. 8, 29): «Ha avuto in sorte l’esimia prerogativa della natura divina e cioè
di non poter peccare».
Qualunque peccato o anche la semplice possibilità di peccare, costituisce
l’uomo peccatore. Ma la Persona di Cristo, essendo divina non può essere di un peccatore. Dunque in
Cristo non fu né poteva essere il peccato.

Mentre gli Scotisti pongono la ragione della impeccabilità del Cristo nella visione intuitiva
(chi véde Dio non può non amarlo come supremo bene),
S. Tommaso e la maggioranza dei Teologi la pongono
nel fatto della Unione Ipostatica. Il merito o demerito delle azioni dipende e ridonda nella persona:
perciò Cristo, essendo Dio non poteva commettere peccato.


San Tommaso d’Aquino affronta la questione nell’articolo 15 della parte III della Summa Theologiae.

Questa in sintesi la risposta del Doctor angelicus: Anche se Cristo è stato tentato dal demonio,
Egli «non assunse in nessun modo la miseria del peccato né originale né attuale» .
San Tommaso d’Aquino ; «Una certa fortezza lo spirito la dimostra resistendo alla concupiscenza della carne quando gli si oppone,
ma esso dimostra una fortezza maggiore quando la reprime totalmente così da eliminarne le brame disordinate.
Questa era appunto la condizione di Cristo, il cui spirito aveva raggiunto il sommo grado della fortezza.
E sebbene egli non abbia dovuto sostenere il combattimento inferiore del fomite, subì però la lotta esterna del mondo e del diavolo,
trionfando dei quali meritò la corona della vittoria» .
L'Aquinate insegna anche che «in Cristo non c'era il fomite del peccato» dato che «lo Spirito Santo esclude il peccato e l'inclinazione al peccato,
implicita nel termine fomite» .
Per «fomite del peccato» si intende l’«inclinazione dell'appetito sensitivo a oggetti che sono contro la ragione» ,
la «ricerca del piacere fuori dell'ordine razionale» .

Per questo Cristo fu immune anche da ogni imperfezione morale e da ogni moto disordinato
della concupiscenza, anzi non ebbe nemmeno il fornite della concupiscenza.
La concupiscenza e il suo fomite sono una conseguenza del peccato originale.

Infine Gesù non poteva peccare per la semplice ragione che Egli è PERSONA DIVINA.


GESU' E LE TENTAZIONI






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Parliamo ora piu' approfonditamente delle tentazioni subite da Gesù.
Non delle prove che riguardano sofferenze e dipiaceri,ma delle tentazioni
che spingono a peccare a trasghedire le leggi divine.

Iniziamo subito col precisare che Gesù condanna come peccato le tentazioni che provengono
dall'interno del'uomo;


Matteo 5: 27-30
27Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; 28ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla,

ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

29Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,

piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. 30E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo,

tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.



Matteo 15: 8-20;

18"Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo.

19Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultéri, le prostituzioni, i furti,

le false testimonianze, le bestemmie.

20Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo"

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Gesù non poteva avere spinte interne a peccare, propositi malvagi o fare cattivi pensieri, o fare desideri peccaminosi,

per il semplice fatto che Gesù non poteva peccare, e non ha conosciuto il peccato.

Dalla Scrittura: ci consta che Gesù fu immune dal peccato originale:

«Quello che nascerà da te Santo, si chiamerà il Figlio di Dio» V.Luca: 1,35.


"Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria,
la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati".
(Matteo; 1: 20-21)


Gesù era senza peccato, ma quando venne il tempo si recò da Giovanni il Battezzatore,
con umiltà, ma Giovanni in virtù dello Spirito Santo, sapeva che Gesù era senza peccato e Santo
e non voleva battezzarlo.

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne fino al fiume Giordano e si avvicinò a Giovanni per farsi battezzare da lui.
Ma Giovanni non voleva e cercava di convincerlo dicendo: - Sono io che avrei bisogno di essere battezzato da te;
e tu invece vieni da me?
Ma Gesù rispose:
Lascia fare, per ora. Perché è bene che noi facciamo così la volontà di Dio sino in fondo.
Allora Giovanni accettò.
(Matteo; 3: 13-15)
Comunque Gesù risalì subito dall'acqua, perché non aveva peccati da confessare.

Appena battezzato, Gesù usci dall'acqua. All'improvviso il cielo si aprì, ed egli vide lo Spirito di Dio il quale,
come una colomba, scendeva su di lui.
E dal cielo venne una voce: "Questo è il Figlio mio, che io amo. Io l'ho mandato".
(Matteo; 3: 16-17)

Qualche giorno dopo Giovanni testimonierà che Gesù è il Messia il Figlio di Dio.

Il giorno dopo, Giovanni vede Gesù venire verso di lui, e dice: "Ecco l'Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo.
parlavo di lui quando dicevo: dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me.
Anch'io non lo conoscevo, tuttavia Dio mi ha mandato a battezzare con acqua, per farlo conoscere al popolo d'Israele".
Poi Giovanni portò questa testimonianza: "Ho visto lo Spirito di Dio scendere come colomba dal cielo, e rimanere sopra di lui.
Anch'io non lo conoscevo quando Dio mi mandò a battezzare con acqua, ma Dio mi disse:
"Vedrai lo Spirito scendere e fermarsi su un uomo - è lui che battezzerà con Spirito Santo".
Ebbene, io l'ho visto accadere, e posso testimoniare che Gesù è il Figlio di Dio".
Il giorno seguente Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli. passò Gesù.
Giovanni lo guardò e disse: "Ecco l'Agnello di Dio".
(Giovanni; 1: 29-36)
Gesù fu immune dal peccato attuale: «Le cose che piacciono a Lui, faccio sempre» V.Giovanni: 8,29.
Fare ciò che vuole il Padre, significa eseguire la sua volontà e non trasgredirla. Per cui Gesù poteva ripetere:
«Chi di voi mi potrà incolpare di peccato?» V.Giovanni: 8, 46.

S. Paolo dirà che Gesù è «Pontefice santo, innocente, senza macchia, segregato dai peccatori» ;

« Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità,
essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato»E.Ebrei: 4,15;
« Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore,
perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio» II E.Corinzi: 5,21.

S. Pietro dirà: «Che non fece peccato nè si è trovato inganno nella sua bocca» 1, Pietro: 2,22.

San Giovanni dirà : « Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge,
perché il peccato è violazione della legge.

Voi sapete che egli è apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato.

Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto » 1,Giovanni: 3,4-5

Tutti questi passi ed altri ancora ci dicono la sua «impeccanza» e al tempo stesso ci fanno intuire che oltre
a essere di fatto immune dal peccato, era immune anche dalla possibilità di peccare.

Qualunque peccato o anche la semplice possibilità di peccare, costituisce
l’uomo peccatore. Ma la Persona di Cristo, essendo divina non può essere di un peccatore. Dunque in
Cristo non fu né poteva essere il peccato. Cristo, essendo Dio non poteva commettere peccato.

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Quindi Gesù poteva avere solo tentazioni esterne a commettere peccato.

Le tentazioni avute nel desrto, erano esterne.
Qualche razionalista umanizzando Gesù, ha proposto che le tentazioni nel deserto erano dubbi
che aveva Gesù riguardo la sua messianicità, ora mentre era facile far passare per dubbi la tentazione
di trasformare le pietre in pane, e quella di buttarsi dal pinnacolo del Tempio, diventava assurdo
far passare per dubbio la tentazione in cui per ottenere i regni del mondo doveva adorare Satana.
Quindi le tentazioni del deserto sono esterne veramente.
Se fossero stati dubbi e tentazioni interne, Gesù sarebbe un peccatore, quindi un falso profeta,
un idolatra.
Comunque la tentazione di trasformare le pietre in pane, non è una tentazione a commettere peccato,
quella di buttarsi dal pinnacolo, può essere tentazione peccaminosa, vista come tentazione suicida,
la tentazione del potere dei regni terreni, è peccaminosa, include il peccato di idolatria di adorare Satana,
e quello di avidità e concupiscenza.
Ma vediamo che Gesù non è caduto in tentazione ed ha vinto il tentatore, e poi l'ha mandato via.

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Gesù ha affrontato diverse tentazioni, il demonio nel deserto; V.Matteo: 4, 1-11,
scribi e farisei che lo volevano mettere alla prova; V.Matteo: 16, 1; 22, 15,
e perfino il suo Apostolo Pietro si è fatto strumento di tentazione; V,Matteo: 16, 22-23.
Perfino Gesù era provocato quando si trovava in croce; V.Matteo: 27, 39-44.
Comunque tutte queste tentazioni sono tentazioni esterne, non provengono dall' interno
del Signore Gesù, ma dall'esterno, da altre persone e circostanze.

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GESU' NE' SI SPOSO' NE' POTEVA E NE' VOLEVA FARLO!




GESU' VUOLE DA TUTTI ESSERE AMATO COME IL PANE CELESTE E L'AGNELLO DI DIO,SI PUO' AMARE QUESTO SESSUALMENTE?

NO,INFATTI FARE QUESTO E' SATANICA BESTEMMIA.ORA GESU' CHE CONOSCEVA TUTTI I SEGRETI DI OGN'UNO NON AVREBBE PERMESSO CHE LE DONNE LO AMASSERO SESSUALMENTE NEMMENO IN OCCULTO E IN BUONA FEDE,SE LO AVESSE PERMESSO SAREBBE UN FALSO MESSIA.

MA GESU' CHE DICE A S.PIETRO;"LUNGI DA ME SATANA",PERCHE' NON VOLEVA CHE GESU' MORISSE,TANTO PIU' GESU' MANDEREBBE VIA DA LUI UNA SEDUTTRICE.

LE PIE DONNE CHE ERANO CON GESU' SAPEVANO CHI ERA,ESEMPIO; S.MARTA-V.GIOVANNI-11,27.

POI GESU' INSEGNAVA PURE ALLE DONNE ESTRANEE CHI ERA,COME LA SAMARITANA;V.GIOVANNI-4,7-26-FIGURIAMOCI COME CONOSCEVANO GESU' LE PIE DONNE,INFATTI ECCO UN ESEMPIO;V.LUCA-24,5-8.

MA POI GESU' INSEGNAVA LA SUA VERA NATURA IN PUBBLICO;V.GIOVANNI-6,26-59.---V.MATTEO-7,21-23-----12,25-30

V.LUCA-13,22---30. QUINDI GESU' A TUTTI FACEVA CAPIRE CHI ERA;APOSTOLI,DISCEPOLI,PIE DONNE E FOLLA DI UOMINI,DONNE E BAMBINI.



GESU' E' PANE DIVINO,E NON HA LEGAMI ALCUNO CON LA SESSULITA'

Gesù è sceso dal cielo,ha detto di essere pane sceso dal cielo.Gesù era il verbo che si fece carne,era perfettisimo,era l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.Gesù chiedeva a chi lo voleva seguire,di amarlo più di tutto,lasciare casa,famiglia averi,e possibilmente restare vergini,farsi eunuchi per il regno.Gesù,vuole che venga presto il regno dei cieli,li i risorti saranno come gli angeli,non potranno sposarsi,perché saranno figli della resurrezione, non potranno più morire,saranno figli di Dio.Gesù è già Figlio di Dio, veramente è Dio,chi vede Lui vede il Padre.Gesù,è nato tramite lo Spirito Santo,senza rapporti impuri.Gesù essendo Dio,trasfigurò e divenne tutto luccicante davanti agli apostoli,non poteva fare sesso,sposarsi,la S.Eucaristia,non può fare sesso,ne la S.Trinità, ne Dio,quello giudaico-cristiano,certo i dei pagani vanno con animali e praticano l'incesto.Gesù,consiglia a chi può di restare vergine, cosa che lui avrebbe fatto anche se fosse stato solo un S.profeta,un uomo,come gli esseni. Gesù,ha vinto Satana,e il mondo,perfino dava questo potere agli apostoli,di esorcizzare in suo nome,Gesù vedeva Satana scendere dal cielo,cercare gli apostoli e vagliarli come il grano,Gesù disse che Satana,il principe di questo mondo non poteva fare nulla contro di Lui. Gesù,chiamò Pietro Satana,solo perché,non accettava che Lui morisse,figuriamoci come manda via qualsiasi diavolo tentatore,per cose più gravi.Gesù,guidato dallo Spirito Santo,andò nel deserto, per farsi tentare dal demonio,ma sono tentazini esterne,due solo provocazioni,quella del pane,e del pineacolo,la terza,qui Satana gli chiede di essere adorato,è chiaro che Gesù,stesso non si può fare questa tentazione.Per Gesù,le tentazioni interne a peccare sono peccati,come il solo guardare un donna,per desiderarla è adulterio. Gesù,in vista,delle tentazioni interiori,ci chiede,se il tuo occhio ti fa inciampare cavatelo,è meglio entrare nel Regno senza un occhio, che finire all'inferno. Gesù,è venuto ad insegnarci la verità,Lui è Via Verità Vita. Ora chi crede in questo Gesù dei Vangeli,si salva,può guarire,può diventare Santo come S.Antonio. Chi crede nei falsi Gesù,inventati da atei,massoni come Dan Brown,è destinato al fuoco eterno,e sulla terra si trova nelle tenebre e nel caos e schiavo di Satana.

GESU' NON SI SPOSO' NE' POTEVA E NE' VOLEVA FARLO

Gesù ha una sposa, la chiesa,la Gerusalemme celeste;2CORINTI-11,2 EFESINI-5,32 RIVELAZIONE-21,1-2.
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Gesù,non è un uomo comune,ma è il Figlio eterno di Dio,è Dio stesso,tanto che afferma chi vede me vede il Padre,V.GIOVANNI-14,8-14.
Gesù stesso ha insegnato;V.LUCA-20,34-"I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;ma quelli che sono giudicati degni del mondo futuro e della risurrezione dai morti,non prendono né moglie né marito.Essi non possono più morire,perché sono uguali agli angeli,e sono figli di Dio fatti degni della risurrezione.".Ecco da questa verità,i S.Padri della chiesa hanno stabilito che veramente Gesù non avrebbe potuto sposarsi con una donna,poiché gli Angeli e i figli di Dio eterni non possono sposarsi,vediamo infatti che Gesù,è Figlio di Dio, è il Verbo che si è fatto carne,nato da donna per opera dello Spirito Santo,Gesù è l'immagine del Padre,è Lui stesso Dio,quindi essendo eterno Figlio di Dio sceso dal cielo,dalla natura divina,non può essere asssociato alla sessualità,e prendere moglie.
Poi i S.Padri aggiungevano questo,come il Pane celeste,la .Eucaristia può avere rapporti sessuali,è blasfemo solo ipotizzarlo.
Aggiungevano anche che l'Agnello di Dio deve essere tutto puro è immacolato senza macchia,non solo non può sposarsi ma non deve avere nessun legame con i desideri carnali e la sessualità. I S.Padri facevano notare questo,Gesù ha avuto una nascità miracolosa,ed è risorto dai morti, ma ha dimostrato veramente essere un essere divino specialmente con la sua trasfigurazione,diventando tutto candido,luminoso e
sfolgorante;V.MATTEO-17,1-9.Ora un essere così celestiale e divino non può sposarsi,avere figli,e nemmeno avere desideri carnali,poiché è un essere celeste come gli Angeli,anzi vediamo che gli Angeli lo servono;V.MATTEO-4,11,
V.GIOVANNI-1,51.
Quindi tutte queste ipotesi che Gesù poteva sposarsi e non lo fece per la missione,che se voleva poteva sposarsi,che non si
sposò per imitare gli esseni,che addirittura era sposato,che perfino era omosessuale ed aveva un 'amante,tutte queste ipotesi
sono bestemmie difronte a Gesù Dio eterno incarnato.

GESU' E' DIO PURISSIMO E SANTISSIMO-IL VERBO SI FECE CARNE

Quando venne il momento di mandare suo Figlio Unigenito,Iddio aveva preparato un vaso purissimo per accoglierlo.
V.LUCA-1,26-Dio mandò l'Angelo Gabriele in una città della Galilea chiamata Nazareth,ad una vergine promessa sposa di un uomo di nome Giuseppe della casa di David:il nome della vergine era Maria.Entrò da lei e le disse:"Salve,piena di grazia,l Signore è con te".1,30-L'Angelo le disse:"Non temere,Maria,perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco,tu concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio.Lo chiamerai Gesù.Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo;il Signore Dio gli darà il trono di Davide,suo padre e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine"Allora Maria disse all'Angelo."Come avverrà questo,poiché io non conosco uomo?".L'Angelo le rispose:"Lo Spirito Santo scenderà sopra di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra;perciò quello che nascerà sarà chiamato Santo,Figlio di Dio.
Iddio aveva disposto che Gesù avesse un padre terreno,quindi scelse l'uomo più puro e più giusto e santo,per affidare suo Figlio Divino,e la vergine purissima.V.MATTEO-1,18-Maria si era fidanzata con Giuseppe;ma prima che essi iniziassero a vivere insieme,si trovò che lei aveva concepito per opera dello Spirito Santo.
Il suo sposo Giuseppe,che era giusto e non voleva esporla al publico ludibrio,decisa di rimandarla in segreto.
Ora,quando aveva già preso una tale risoluzione,ecco che un Angelo del Signore gli apparve in sogno per dirgli:
"Giuseppe,figlio di Davide,non temere di prendere con te Maria,tua sposa:ciò che in lei è atato concepito è opera dello Spirito Santo.Darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù;egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Quindi veniva sulla terra il Figlio di Dio.V.GIOVANNI-1,1-In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo.Questi era in principio presso Dio.Tutto per mezzo di Lui fù fatto e senza di li non fu fatto asolutamente nulla
di ciò che è stato fatto.In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;1,9-Era la Luce vera,che illumina ogni uomo,quella che veniva nel mondo.1,14-E il Verbo si fece carne e dimorò fra noi e abbiamo visto la sua gloria,gloria come
di Unigenito dal Padre,pieno di grazia e verità.L.FILIPPESI-1,6-Cristo Gesù,pur essendo di natura divina,non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;ma spoglio se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini,apparso in forma umana,umiliò se stesso facendoi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
L.COLOSSSESI-1,15-Gesu' è immagine del Dio invisibile,generato prima di ogni creatura;poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose,quelli nei cieli e qauelli sulla terra,quelli visibili e quelli invisibili:Troni,Dominazioni,
Principati e Potesta.Tutte le cose sono state create per mezo di Lui e in vista diLui.Eli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.Egli è anche il capo del corpo,cioè della Chiesa.Egli è il principio,il primogenito di coloro che risuscitano dai morti,per ottenere il primato su tutte le cose.Perché piacque a Dio di fare abitare in Lui ogni pienezza e per mezzo di Lui riconciliare a se tutte le cose,rappacificando con il suo sangue della sua croce,cioè per mezzo di Lui,le cose
che stanno sulla terra e quelle nei cieli.V.LUCA-2,8-In quella stessa regione si trovavano dei pastori:vegliavano all'aperto e di notte facevano la guardia al loro gregge.L'Angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li
avvolse di luce:essi furono presi da grande spavento.Ma l'Angelo disse loro:"Non temete,perché,ecco,io vi annunzio una grande gioia per tutto il popolo:oggi,nella città di Davide,è nato per voi un Salvatore,che è il Messia,Signore.Questo
vi servirà da segno:troverete un bambino avvolto in fasce che giaceinunamangiatoia".
Subito si unì all'Angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio così:"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini
che egli ama".

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GESU' INSEGNA ED AMA LA CASTITA'

Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti

In questi ultimi anni si stanno diffondendo false e cattive notizie riguardo Gesù,
romanzi e film lo dipingono come un peccatore, pieno di vizi e peccati d'ogni tipo,
ma non è il Gesù della religione cristiana, vero, storico ed autentico, si tratta
di Gesù inventati da persone atea, ignorante e blasfema, che non rispettano
la fede cistiana ed il prossimo credente.

Il vero Gesù dei Vangeli è Figlio di Dio, santissimo e purissimo, Maestro d'ogni virtu,
e amante della castità.

Vangelo secondo Matteo: 5, 27-32

Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio;

ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna.

E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.

Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio;

ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
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Quindi ecco Gesù condanna come adulterio anche il solo guardare una donna con malizia.
Gesù non permette il divorzio tranne in caso di impudizia, e sposare una ivorziata è adulterio.
Questo lo ripete anche in un altro passo nel V.Matteo.

Vangelo secondo Matteo: 19, 3-9

Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: "È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?".

Ed egli rispose: "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse:

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?

Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi".

Gli obiettarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?".

Rispose loro Gesù: "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.

Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio".

A questi versetti segue il passo dove Gesù ci consiglia la verginità, come più idonea per il regno dei cieli.

Vangelo secondo Matteo: 19, 10-12

Gli dissero i discepoli: "Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi".

Egli rispose loro: "Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.

Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini,
e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca".
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La prsona vergine è più simile agli Angeli, quindi più vicina alla salvezza ed il regno dei cieli.
Infatti nel regno dei cieli i risorti saranno come gli Angeli,vediamo che al tempo di Gesù circolavano diversi insegnamenti riguardo
i risorti, molti rabbini insegnavano che i risorti avrebbero avuto una vita simile a quella terrena.
Ora i sadducei che negavano la risurrezione, avevano trovato un idea per cogliere in fallo Gesù,
ma il divino Maestro risponde facendo chiarezza per tutti.

Vangelo secondo Matteo: 22, 23-33

In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono:

"Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello.

Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.

Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.

Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.

Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta".

E Gesù rispose loro: "Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio.

Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo.

Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio:

Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi".

Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.


Citazioni Bibbia Cei


http://sites.google.com/site/lesacrescritture/

http://sites.google.com/site/lesacrescritture/Home/gesu-il-verbo-di-dio-purissimo-e-santissimo

venerdì 16 luglio 2010

Digiuno del 17 Tamuz 5770 (29 giugno 2010)

Digiuno del 17 Tamuz 5770 (29 giugno 2010)

Il 29 giugno 2010 ricorre il digiuno del 17 Tamuz.



Il digiuno del 17 di Tammuz ricorda la distruzione di Gerusalemme ad opera dei Babilonesi, preludio all'incendio e al saccheggio del Tempio che avvennero il 9 di Av del 586 a.e.v.

Così come quest'ultima data ricorda altri eventi infausti della storia ebraica, a partire dall'episodio degli esploratori mandati da Mosè a perlustrare la Terra promessa fino alla cacciata degli ebrei dalla Spagna nel 1492, anche il 17 di Tammuz ricorda altre sventure.

Fra queste, in particolare, la rottura delle Tavole della Legge da parte di Mosè alla vista degli ebrei che danzavano attorno al vitello d'oro. I Maestri hanno detto che tutte le disgrazie successe al popolo ebraico nella sua lunga storia vengono a far scontare in parte anche quella colpa, commessa a soli 40 giorni da quando erano stati promulgati i Dieci Comandamenti che includevano il divieto d'idolatria. Mosè, secondo l'opinione della maggior parte dei Maestri, ruppe le Tavole della Legge di propria iniziativa (un'altra cosa che Mosè fece spontaneamente fu posticipare di un giorno il dono della Torà da parte di D-o).

Molti si sono chiesti (e non solo fra i Maestri): perché Mosè spezzò le Tavole? Dopo tutto, esse erano opera divina e quindi quanto di più santo si potesse immaginare. Romperle potrebbe sembrare un atto estremamente sacrilego. Come osò Mosè fare una cosa del genere? Varie risposte sono state date. Presentiamo qui la risposta assai interessante che si trova nel commento alla Torà Meshekh Chokhmà, di Rabbi Meir Simcha Ha-Kohen, nato vicino a Vilna nel 1843 e morto nel 1926 a Dvinsk, nella Lettonia, dove era stato rabbino per quasi 40 anni.

"E avvenne che quando Mosè si avvicinò all'accampamento e vide il vitello e le danze, si adirò e gettò le Tavole dalle sue mani, spezzandole ai piedi del monte" (Esodo 32:19).
La Torà e la Fede sono i fondamenti del popolo d'Israele. Tutte le cose sante, come la terra d'Israele, Gerusalemme ecc., sono secondarie e particolari, e la loro santità è subordinata a quella della Torà. Per questo non c'è alcuna differenza di tempo e di luogo per tutto ciò che riguarda la Torà, ed essa è identica sia nella terra d'Israele che al di fuori di questa, a parte i comandamenti specifici che riguardano il suolo della Terra (d'Israele). La Torà è uguale sia per una persona che abbia raggiunto il massimo livello, come Mosè "uomo di D-o", che per quella più umile. Mosè stesso non era che un intermediario (vedi Deut. 5:5), e la Torà non è intrinsecamente a lui legata, ma ha essa stessa una propria ragione di essere. Infatti D-o e la Torà sono un tutt'uno, e come Egli ha la Sua ragion d'essere, così è anche per la Torà, e l'esistenza di questa non dipende se non da quella del Santo Benedetto. Tuttavia, colui che possiede un'intelligenza limitata non riesce a concepire una realtà necessaria in sé e per sé senz'altro scopo. Perciò (i figli di Israele) cercarono con ogni mezzo di farsi delle forme e delle immagini che rappresentassero delle vie di accesso al Cielo, e dicevano: questo è il Carro per la Divinità, questo è ciò che controlla e fa girare tutti gli affari del mondo. A queste forme prestavano culto, offrivano sacrifici e bruciavano incenso. Le danze sfrenate ebbero origine dai loro concetti concreti e visibili. Tutto ciò derivò dal fatto che Mosè aveva ritardato a tornare all'accampamento, e la loro fede ne fu quindi scossa; essi cercarono di farsi un vitello e di farvi scendere uno spirito dall'alto, decretando che quello era il carro della divinità, che controllava il mondo terreno e che li aveva fatti uscire dall'Egitto. Un peccato simile fu commesso successivamente anche da Geroboamo (1 Re, 12).
Questo fu il motivo per cui Mosè si adirò così tanto, e urlò dicendo: Come potete pensare che io sia importante, e che abbia una qualche santità al di fuori dei comandamenti di D-o, a tal punto che in mia assenza vi siete fatti un vitello! Ma io sono un uomo come voi e la Torà non dipende da me. Anche se io non fossi venuto affatto, la realtà della Torà non sarebbe cambiata. Non pensiate che il Tempio e il Tabernacolo abbiano una santità intrinseca, lungi da ciò! D-o benedetto dimora in essi in mezzo ai suoi figli, ma se questi commettono una colpa, la santità abbandona totalmente (gli oggetti sacri), che diventano oggetti qualunque di uso profano. Tito entrò nel Santo dei Santi (del Tempio di Gerusalemme) accompagnato da una prostituta, e non gli successe niente, perché il Tempio era privo ormai di ogni santità. E ancor di più: le Tavole della Legge, "opera di D-o", anch'esse non sono intrinsecamente sante, lo sono solo in virtù vostra. Nel momento in cui la sposa commette adulterio sotto il baldacchino nuziale, le Tavole diventano uguali a pezzi d'argilla privi di alcuna santità. Esse sono sante solo finché voi le osservate. In conclusione: non c'è niente di sacro al mondo a cui si debba prestare culto e sottomettersi. Solo D-o è santo, nella Sua ragion d'essere, e a Lui soltanto sono dovuti omaggio e culto. Tutte le cose sacre sono tali solo per effetto dell'ordine del Creatore, che ha comandato di costruire un Tabernacolo dove presentare, a Lui solo, sacrifici e offerte. Ora possiamo capire perché Mosè, "quando si avvicinò all'accampamento e vide il vitello e le danze" e comprese quanto grande fosse il loro errore, "si adirò e gettò le Tavole dalle sue mani": egli voleva far capire che non c'è nessuna santità e divinità al di fuori della realtà del Creatore, sia benedetto il Suo santo Nome. Se Mosè avesse consegnato loro le Tavole, essi avrebbero semplicemente sostituito il vitello con le Tavole, senza capire il proprio errore. Ma quando ruppe le Tavole, capirono quanto lontano essi fossero dallo scopo della fede e dalla pura Torà. Non c'è alcuna santità nel creato se non in virtù del fatto che Israele osserva la Torà in accordo con la volontà del Creatore, sia santo il Suo Nome benedetto, il vero Essere. Per questo il libro del Deuteronomio (4:15) ci ammonisce: "nessuna immagine voi vedeste…".
Traduzione e adatt. dall'ebraico a cura di David Gianfranco Di Segni (originalmente pubblicato su Shalom)


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Tisha Beav 5770 (20 luglio 2010)


Tisha Beav 5770 (20 luglio 2010)
Tisha Beav è celebrato quest’anno (2010) il 20 luglio (dal 19 luglio sera al 20 luglio sera).
Il digiuno è da lunedì 19 luglio ore 20,48 a martedì 30 luglio ore 21.16.



Il 9 del mese di Av nel calendario ebraico cade la giornata di lutto Tisha Beav. E’ uno dei maggiori digiuni del giudaismo dopo quello di Yom Kippur. Non è un giorno di espiazione come Yom Kippur ma un giorno di lutto. Alcuni hanno detto che Tisha Beav era il giorno più triste della storia ebraica.


Il 9 di Av dell’anno -586 dell’era cristiana, Nabucodonosor II marcia su Gerusalemme e distrugge la città e il primo Tempio, cacciando parte del popolo ebraico in Babilonia.
Il 9 di Av, 656 anni più tardi, Tito distrugge il secondo Tempio, brucia Gerusalemme e caccia gli ebrei fuori dalla Palestina.
Il 9 Av è per questa ragione considerata l’inizio dei due esili.

Il digiuno dura 25 ore dal tramonto del sole all’apparizione delle prime tre stelle il giorno successivo.
Come a Yom Kippur, si osserva un digiuno completo (no cibo e no bibite).

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