In Egitto a metà febbraio
Gaza, conferenza per la ricostruzione
È l'ora della conta dei morti. E, mentre la voce delle armi non si è spenta del tutto, spazio a un mix di spiragli negoziali e di guerra delle parole sul fronte israelo-palestinese all'indomani del completamento del ritiro delle forze di Israele dalla Striscia di Gaza.
Così, ad alimentare i primi, sono i segnali di disponibilità al compromesso che sembrano emergere dal governo israeliano verso Hamas per la liberazione del soldato Gilad Shalit. A innescare la seconda, gli avvertimenti reciproci sul futuro e le denunce incrociate sulle colpe d'un conflitto che in tre settimane ha lasciato sul terreno centinaia di morti e ingenti distruzioni. Fonti mediche locali hanno aggiornato ieri la conta delle vittime: 1.330. morti e 5.450 feriti solo tra i palestinesi, mentre manca per ora il suggello di una certificazione internazionale.
Dal canto suo, senza avanzare stime proprie, John Holmes, funzionario dell'Onu a Gaza City, descrive come «estremamente sconvolgente» la conta delle vittime della guerra. E la Croce Rossa sottolinea l'entità delle devastazioni quantificando in 400.000 i cittadini di Gaza rimasti senz'acqua e in 70-100.000 gli sfollati.
Dallo stato maggiore di Tel Aviv si definisce d'altronde «mostruoso e disumano» l'uso di civili come scudi umani di depositi di munizioni o installazioni per il lancio di razzi che Hamas è accusata da più parti d'aver fatto.
Intanto, qualche eco di guerra, intanto, continua a risuonare dal mare, dove unità della marina Usa hanno sbarrato il passo in questi giorni a una nave iraniana in rotta verso la Striscia.
Gli spunti negoziali riguardano invece le speranze di ricostruzione che il premier dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Salam Fayyad, affida ora a una conferenza internazionale dei donatori annunciata per metà febbraio in Egitto.
Marino Collacciani
23/01/2009
http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/01/23/980228-gaza_conferenza_ricostruzione.shtml
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