giovedì 3 giugno 2010

IL VATICANO E LA CHIESA CATTOLICA APPROVARONO IL FILM SUPERBLASFEMO JESUS CHRIST SUPERSTAR DALL'INIZIO

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

IL VATICANO E LA CHIESA CATTOLICA APPROVARONO IL FILM SUPERBLASFEMO JESUS CHRIST SUPERSTAR DALL'INIZIO

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Ecco un articolo della rivista JESUS dei Paolini del 3 giugno 2010:


CULTURA - CARL ANDERSON
San Giuda Superstar
di Enzo Romeo


Fu l’indimenticabile co-protagonista di Jesus Christ Superstar. Carl Anderson, afroamericano della Virginia, era Giuda. Che con Ted Neeley-Gesù stabilì sul set una profonda amicizia, durata fino alla sua morte, avvenuta nel 2004 a causa di una leucemia.


Gesù e Giuda amici per sempre. Anche dopo il tradimento e la crocifissione. Non è un vangelo apocrifo, è la storia vera di due uomini, due cantanti e attori. Ted Neeley, ovvero Gesù, un bianco texano; e Carl Anderson, ossia Giuda, afroamericano della Virginia. Magnifici protagonisti di Jesus Christ Superstar, il film diretto nel 1972 da Norman Jewison e tratto dall’opera rock di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber.

Carl se n’è andato nel febbraio 2004. I medici gli diagnosticarono una leucemia mentre era in tournée nei teatri americani con l’ennesima versione di Superstar. Ted stenta ancora a farsene una ragione, sente di aver perso un fratello. Quando lo ricorda non riesce a trattenere le lacrime: «Mi manchi, Carl», sussurra guardando nel vuoto. Poi racconta l’ultima volta che lo vide nei panni di Giuda: «Accadde in luglio, sette mesi prima della sua morte, a Filadelfia. Carl fu magnifico, vibrante come non mai. S’era ancora migliorato. Ormai era entrato completamente dentro il personaggio, ne aveva compreso a pieno il tormento». Ai suoi funerali Ted cantò I Only Want To Say, il brano del Getsemani. «Ho provato la stessa emozione di quando lo cantai nel film», dice mentre si asciuga gli occhi umidi.


Carl Anderson in una scena di Jesus Christ Superstar.

Jesus Christ Superstar cambiò la loro vita radicalmente. Ted aveva 28 anni, Carl 26. Frequentavano i templi del musical. Ted, in realtà, aveva fatto il primo provino per il ruolo di Giuda nella versione teatrale di Superstar, ma lo scritturarono nel coro, finché a Los Angeles non si resero conto che era la persona ideale per interpretare Gesù. Carl era il sostituto di Ben Vereen, attore e ballerino di colore ben più famoso di lui, chiamato al ruolo di Giuda nel Superstar di Broadway. Ma Ben si ammalò e così toccò a Carl andare in scena.

Jewison li convocò a Londra. Voleva vederli insieme prima di scritturarli. Fecero il viaggio in aereo uno accanto all’altro preparandosi mentalmente all’incontro decisivo col regista. Per Carl c’era un problema in più, era un ragazzo di colore. Che avrebbe detto la gente? Un Giuda nero sarebbe apparsa una provocazione? Norman Jewison ricorda: «Ero molto preoccupato per il ruolo di Carl e lo era anche lui. Non volevamo che il film fosse criticato dal punto di vista razziale. Carl disse: "Perché mi hai scelto?". Risposi: "Ti ho scelto per il tuo talento, non per il tuo colore". E lui: "Allora accetto"».

Senza quasi rendersene conto Ted e Carl vennero catapultati in Israele, sui luoghi della Bibbia. A Beersheba, nel deserto del Negev, tra le rovine della fortezza di Erode; lungo le rive del Mar Morto, nei pressi di Qumran; a Cesarea, in mezzo ai resti dell’antico porto romano. «Fu un’esperienza straordinaria», dice Neeley. «Per girare la scena iniziale, con il cast che arriva nel deserto, Norman prese in prestito il bus del mio rock-tour. Carl Anderson apparve con un berretto con la scritta Thedis, che voleva dire più o meno "il contrario di". Aveva la voce più incredibile del mondo». Ted ammette: «Carl fu il numero uno. Nel film è Giuda che tiene insieme tutta la storia e lega ogni personaggio. Ciò che osserviamo lo facciamo dal suo punto di vista, con i suoi occhi. Giuda considera Gesù – per l’appunto – una superstar e così si fa prendere dai problemi legati al successo terreno, dimenticando il vero messaggio».

Il regista pretese che durante le riprese il cast vivesse il più possibile diviso in clan, proprio come nella storia del film. C’era il gruppo di Giuda, quello degli apostoli, quello dei sacerdoti... Nelle pause un gruppo sfidava l’altro in accese partite di pallavolo. Eppure ci fu un’intesa perfetta fra tutti, attori e troupe. Neeley conobbe lì la donna che sarebbe divenuta sua moglie, Leeyan Granger. «Era una delle ballerine del gruppo di Giuda, perciò era difficile frequentarsi. Iniziammo a uscire insieme solo quando era tutto finito. Norman Jewison non mi permetteva di entrare troppo in confidenza con qualcuno del set, ero un sorvegliato speciale. E in più Leeyan faceva parte della fazione di Giuda».


La salita al Monte Calvario (UNIVERSAL PICTURES).

Sul set, nel deserto, c’era un caldo formidabile: quando il sole era a picco la temperatura sfiorava i 50 gradi. Quei giovani recitavano e ballavano con incredibile energia nella polvere del Negev senza disdegnare a volte l’ausilio di qualche droga. Era una dimensione hippy, giovanilistica, ma non superficiale. Alla fine tutti restarono segnati da un’esperienza che aveva costretto ciascuno di loro a scendere nelle profondità della propria anima. Ricorda Jewison: «Il cast era un miscuglio di cristiani, ebrei, musulmani. Tutte le tre grandi religioni monoteiste erano rappresentate e c’erano anche due buddhisti. Dal punto di vista religioso, eravamo straordinariamente integrati. Molte persone le prendemmo sul posto. Gente di passaggio o che abitava nei dintorni. C’erano anche tre macchinisti italiani che manovrano una gru Atlas ed era fantastico il modo in cui la facevano muovere, con un ritmo e una tale grazia!».

Si procedeva in un perfetto e fecondo isolamento. «La gente che lavorava al film», spiega il regista, «non tornava a casa la notte, non parlava con gli agenti, non guardava la tv, niente. Eravamo da soli, in un Paese straniero. Fu questo, credo, che fece avvicinare le persone tra loro e che fece in modo che questo film diventasse la nostra vita, un’esperienza da affrontare tutti insieme». Aggiunge Neeley: «Tutti ci sentivamo coinvolti in quel che stavamo facendo. Eravamo dei nomadi, una tribù di artisti venuti a compiere la nostra missione nel deserto. Ed eravamo amici, come lo erano stati Gesù, Maria Maddalena, gli apostoli, Giuda. Persone che avevano attraversato la vita, preso le loro decisioni giuste o sbagliate. Quel che succede a ognuno, ogni giorno. Perciò Superstar ha funzionato».

In questo contesto così particolare, a metà tra un eremo e una comune, crebbe l’amicizia tra Gesù-Neeley e Giuda-Anderson. «Carl e io», racconta Ted, «durante la lavorazione andavamo spesso a rileggerci le pagine de L’ultima tentazione, il libro di Nikos Kazantzakis, da cui nel 1988 Scorsese trasse il film omonimo. Eravamo cresciuti entrambi nel sud degli Stati Uniti sotto lo sguardo della Chiesa battista e conoscevamo la Bibbia benissimo. Ma ci serviva un altro punto di vista, per individuare gli elementi umani, non solo religiosi».

Nel ruolo che gli era stato affidato, Anderson si era portato dietro tutta la sua storia. Era uno dei dodici figli di un operaio di acciaieria e di una cucitrice. Alla Dunbar High School, dove si diplomò, vigeva la segregazione razziale. «Carl aveva un volto, uno sguardo innocenti», dice Neeley. Ma anche tanta voglia di riscatto, di arrivare a realizzare i suoi sogni. Si iscrisse alla Howard University e divenne voce solista della rock band Second Eagle. Quando un produttore vide in Tv una clip della band suonare musiche da Jesus Christ Superstar, ancora mai eseguito negli Stati Uniti, scritturò Anderson e per lui fu la svolta.

«Con la scena del tradimento tra me e Carl iniziò qualcosa di profondo che durò nei trent’anni successivi». Ted Neeley si interrompe, riprende a piangere in silenzio e torna a sussurrare: «Mi manchi, Carl». Poi riannoda il filo dei ricordi: «Quante lacrime versammo recitando quella notte, nell’orto degli ulivi. Poi rimanemmo a discutere a lungo. Parlammo di ciò che ci attendeva il giorno dopo. Oh, l’intensità emotiva che provammo in quei giorni! Sperimentavamo qualcosa di profondo, ciò che la gente sogna di vivere in un rapporto tra due persone. La storia di Gesù e del suo tradimento ci univa e ci rendeva forti». Una forza che sfidava i pericoli e li superava. Come accadde nella scena dell’impiccagione, a Cesarea. «L’albero era vicinissimo all’orlo di un dirupo e al primo ciak la corda si ruppe. Carl stava per precipitare e io ero lì a guardare, anche se era una scena che ovviamente non prevedeva la mia partecipazione. Ma volevo viverla lo stesso, ed ero lì, da spettatore. Grazie a Dio ero lì! Perché allungai il braccio e Carl si aggrappò alla mia mano mentre cadeva. Ero proprio di fronte alla cinepresa». Insomma, sul set Gesù salvò Giuda e chissà che non sia andata così anche nella realtà.

Ma quello non fu l’unico episodio che fece riflettere durante la lavorazione del film. Ted parla lentamente, mette a fuoco fotogramma per fotogramma ciò che visse in quei giorni: «Sul set quando arrivavamo alla fine della giornata, e ci preparavamo per prendere il bus e tornare in albergo, ciò che mi opprimeva è che dovevo passare accanto al luogo della sequenza della crocifissione. Ero costretto a ricordare sempre quello che stava per succedermi. "Qualunque cosa accada – pensavo – ti appenderanno lì prima della fine". Per me vedere ogni giorno il Golgota era una specie di premonizione. Era duro ma serviva a meditare. Quel luogo mi ricordava costantemente cosa sarebbe accaduto. Probabilmente è la stessa esperienza che ebbe Gesù».

Durante le riprese della crocifissione il tempo cambiò improvvisamente. «In quella parte di Israele non pioveva da un’infinità di tempo e all’improvviso ci fu un vento fortissimo e si scatenò un temporale violento. Il regista disse a tutti di andare via perché era pericoloso, ma io ero piantato lì, sulla croce. Sentivo gridare col megafono: "Tiratelo giù, tiratelo giù!". Dopo, quasi crollai. Ma sono ancora qui, sebbene quella scena mi abbia cambiato dentro».

Jewison è più distaccato nel racconto, ma anche lui assistette a un fatto che gli ha lasciato un punto interrogativo e molta commozione. Riguarda le riprese dell’ultima scena del film, che si chiude con il sole che tramonta sul crocefisso. «Mentre stavo girando questa scena accadde qualcosa di assolutamente imprevisto. Apparve dal nulla una figura. Avrei dovuto interrompere le riprese e invece continuammo a girare. Mi accorsi allora che si trattava di un pastore e il gregge di pecore lo seguiva come si segue uno spirito, mentre il sole spariva. Fu una cosa che ci travolse tutti. E rimanemmo lì, in lacrime, senza sapere cosa fare. Dovevamo solo filmare un tramonto, invece...». I critici scrissero che con quel finale il regista ha voluto significare che Cristo è morto ma il suo messaggio non è stato perso. Solo che il pastore non era nel copione, era apparso dal nulla, così che alla troupe sembrò un segno o un presagio.

Regista e produttori temevano molto le polemiche che avrebbe potuto scatenare Superstar. In fondo, era la prima volta che si vedeva un Gesù cantare. La fede religiosa è sempre un nervo sensibile nel pubblico e i più fondamentalisti non avrebbero gradito l’impostazione molto "terrena" del film. Norman Jewison afferma di aver incontrato gli inviati del Vaticano a Londra: un monsignore non meglio identificato e un inviato de L’Osservatore Romano. Presso i Pinewood Studios li fece assistere in anteprima alla proiezione della pellicola. «Trattenni il respiro perché non sapevo quale sarebbe stata la loro reazione. Quando uscirono erano senza parole, travolti dall’effetto emotivo provocato dal film. Riferirono tutto a Roma, venni contattato e inviai una copia per farla proiettare a papa Paolo VI. Così ottenemmo l’appoggio della Chiesa cattolica». Pare che nei Sacri Palazzi fossero entusiasti anche dell’interpretazione degli attori. Ted Neeley ricorda: «Qualcuno a Roma disse: "Il ragazzo che fa Gesù dovrebbe essere canonizzato". Oggi risponderei: se c’è qualcuno da santificare, quello è Carl». Cioè Giuda.

Enzo Romeo



http://www.stpauls.it/jesus/1006je/1006je98.htm

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http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/il-vaticano-e-la-chiesa-cattolica-approvarono-il-film-superblasfemo-jesus-christ-superstar-dall-inizio

JESUS CHRIST SUPERSTAR E' UN OPERA DIABOLICA E SUPERBLASFEMA





CENTRO ANTI-BLASFEMIA

IL VATICANO E LA CHIESA CATTOLICA APPROVARONO IL FILM SUPERBLASFEMO JESUS CHRIST SUPERSTAR DALL'INIZIO

Jesus Ed. San Paolo 3 Giugno 2010

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MA JESUS CHRIST SUPERSTAR E' UN OPERA DIABOLICA E SUPERBLASFEMA

Ecco una recensione che descrive il film JCS:

Il titolo più appropiato sarebbe Giuda Superstar.
Recensione di Walter



Il film di N.F.Jewson,Jesus Christ Superstar,resterà un film sempre moderno,specialmente perché fa rivivere l'ebbrezza degli anni 70. E' uno dei film che piace di più ai giovani,specialmente per le musiche.In questo film il vero eroe è Giuda,sapiente e razionale. Il film inizia,con l'arrivo di un enorme autobus nel deserto. Dall'autobus scendono un gruppo di hippies,hanno con loro una enorme croce.Questi hippies,si mettono dei costumi e si truccano. Al'improvviso,fra loro spunta un ragazzo biondo dagli occhi azzurri,gli hippies lo vestono con una tunica bianca.Tutti insieme,al'improvviso, iniziano a cantare il Musical di A.L.Webber&T.Rice,"Jesus Christ Superstar". Il ragazzo biondo,è Gesù,gli si avvicina una ragazza,è Maria Maddalena,una peccatrice,che riesce con la sua dolcezza a conquistare Gesù,il quale per lei è solo un uomo,e sta sempre con lui,giorno e notte. Maria ama molto Gesù,lo coccola,lo profuma,gli canta una dolce canzone. Giuda,vedendo che Gesù,si comporta da libertino,facendosi amare da una peccatrice,lo critica di comportarsi il contrario di come insegna. Questo Gesù,non solo è libertino,ma è anche confuso,non sa chi sia,ne perché deve morire,perfino si dimostra duro con dei lebrosi e malati che gli chiedono aiuto,dice loro che sono troppi,non devono spingerlo, che non ce la fà a guarirli,e li manda via,dicendo loro di guarirsi da soli.Giuda,vede Maria che unge Gesù,con il costoso nardo,e si infuria. Quindi Giuda va a tradire Gesù.Dopo l'ultima cena,Gesù inizia la sua passione nell'orto degli ulivo il Getzemani.Questo Gesù,non è sicuro,è triste,stanco,e inveisce contro Dio,a cui chiede di mostrargli che non sarà ucciso invano,che c'è uno scopo perché vuole farlo morire,poi gli dichiara che è molto astuto sul dove e sul come,ma non è così esperto sul perché.Gesù,viene arrestato,viene portato da Pilato,poi da Erode, poi di nuovo da Pilato.Gesù,viene condannato,viene frustato. Ora accade,non è più una recita,Gesù viene davvero crocifisso. Giuda,pentito,si scaglia contro Dio e lo accusa dicendogli,che non saprà mai perché lo ha scelto per il suo crimine,i suo ripugnante, crudele crimine,e gli urla che Lui lo ha assasinato.Giuda si impicca. Giuda,muore e diventa un candido Angelo,il quale scende dal cielo, insieme ad altri angeli,con i quali prende in giro il crocifisso,dicendogli che si è fatto crocifiggere invano,ed altri insulti.Gesù,muore davvero,gli hippies,allora vanno via di corsa, lasciando Gesù,tra due crocifissi morti.Gli ultimi a prendere l'autobus sono il ragazzo di colore che faceva la parte di Giuda, e la ragazza che faceva la parte di Maria Maddalena. Il film finisce così,l'autobus si allontana velocemente,mentre all'orizzonte con il sole che tramonta,si vede il crocifisso, un uomo ucciso e abbandonato da una banda di squilibrati. Questo è il Vangelo visto da Jewison,che non crede in Gesù. Ma chi crede in Gesù,sà che Gesù è davvero risorto,dopo ascese incielo,e da lì scenderà nello stesso modo come è asceso, solo alla fine del mondo.Chi crede in Gesù sà che era Santo e castissimo,pieno d'amore verso tutti.Gesù,guariva tutti i malati che accorrevano a lui,Gesù disse"Venite a me,voi tutti che siete affaticati e stanchi,ed io vi darò sollievo". Gesù,amava e obbediva al Padre,facendo sempre la sua volontà. Nei Vangeli Maria Mddalena,non era una peccatrice, amava Gesù con purezza tanto da essere degna di vederlo per prima risorto.Giuda invece,viene chiamato diavolo da Gesù.

http://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=202117

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Ecco una recensione sul musical JCS dal punto di vista cristiano:

JESUS CHRIST SUPERSTAR è un opera molto blasfema,principalmente perché
gli autori;Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,sono agnostci,non credono in Gesù.
Nelle varie interviste hanno dichiarato che per loro Gesù era un falso pofeta,sciocco
e libertino,mentre il vero sapiente era solo Giuda,l'unico che capiva come andavano le cose.
Quindi vediamo che il Musical JCS insiste sulla negazione del Figlio di Dio.
All'inizio,vediamo che la prostituta Maria Maddalena,riesce a sedurre Gesù,con le sue arti,
lo cosparge di mirra,lo coccola,l'accarezza.Giuda vedendo questo,critica Gesù di essere
immorale,e fare il contrario di ciò che insegna.Intanto Gesù e Maddalena,vivono insieme
giorno e notte,lei di notte gli canta una sensuale ninna nanna,gli sussurra di stare
calmo,di rilassarsi e chiudere gli occhi,mentre lei baderà a lui e lo rinfrescherà con la
mirrà.Gesù e Maddalena sono quindi amanti.Ecco come Maddalena descrive il suo
amore per Gesù;
"Io non so come amarlo,cosa fare a convincerlo.
E' un uomo,è solo un uomo,ed io ho avuto tanti uomini prima,
in tutti i modi.Lui è solo uno in più.
Dovrei violentarlo?
Dovrei gridare e urlare?
Dare sfogo ai miei sentimenti?
Poi,se mi dicesse che mi ama,
non potrei resistere,propio non potrei resistere.....
Lo voglio così,l'amo così".
Quindi la prostituta Maddalena,crede che questo suo amato Gesù,non è altro che uno dei
suoi tanti amanti,è solo un uomo,un uomo come gli altri che vanno a prostitute.
Quindi nel Musical JCS,Gesù è un libertino peccatore,non è finita qui,la dissacrazione continua.
Ecco che nel Musical Gesù è pure malvagio.Quando una folla di bisognosi e malati,
e lebbrosi preme per ricevere guarigioni,conforto e consolazione,
Gesù dice loro con furia"Siete troppi-non spingete!Non ce la faccio-non premete!
Guaritevi da soli,lasciatmi in pace"Questa è la pura e semplice negazone della
più importante verità del vangelo:la divinità del Signore Gesù.
Gesù,nel Musical non solo è libertino e malvagio,è anche un essere insicuro,triste, stanco,
è confuso e no sa realmente chi è,perché deve morire,e si ribbella a Dio,perché lo fa morire
senza un motivo:"Mostrami adesso che non sarò ucciso invano..........................................
.....Mostrami che c'è uno scopo perché mi vuo fare morire.Sei molto astuto sul dove e sul come,ma non così
esperto sul perché"Quindi abbiamo un Gesù che bestemmia Dio,e poi continua a urlare a Dio,
dicendogli di inchiodarlo e ucciderlo adesso prima che lui cambi idea,vere bstemmie
che rendono Gesù il contrario di come è descritto nel Vangelo.
Anche Giuda nel Musical accusa Dio di averlo usato;"Dio!Non saprò mai perchè mi hai scelto per il tuo
crimine,il tuo ripugnante,crudele crimine!Tu mi hai assssinato!"
Però poi nel Musical,vediamo che Giuda,dopo essersi impiccato,muore e diventa un Angelo,
e scende dal cielo con altri Angeli e prende in giro Gesù che si trova sulla croce,dicendogli
che si è fatto crocifiggere invano.
Gesù,nel Musical,muore crocifisso,non risorge,infatti non è Figlio di Dio ma un pazzo peccatore
libertino e malvagio.
Che atei amino questo Musical è normale,ma chi si dice cristiano ed accetta questo Musical,
nega la sua fede ed è un ipocrita e bestemmia Dio,le Sacre Scritture e il Signore Gesù.
Se Gesù fosse stato come quello del Musical,il cristianesimo non sarebe mai nato,e
nessuno conoscerebbe Gesù ora.

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ORMAI DENTRO LA CHIESA CATTOLICA REGNA SATANA

JCS PROMOSSO DAL VATICANO CHIESA CATTOLICA

Da molto tempo c'è questo atteggiamento blasfemo,già gli anni 70,mentre in tutta Italia,le canzoni
del musical,blasfemo,Jesus Christ Supertstar,erano censurate,venivano radiotrasmesse,
da Radio-Vaticana.JCS, ormai è diventata un opera di culto cattolico,perfino ai bambini la fanno recitare
sull'altare delle chiese,vediamo le bambine che cantano a Gesù un amore sessuale,definendolo uno
dei tanti che va a prostitute,e i bambini fanno la parte di un Gesù,cattivo,che manda via con crudeltà,
i malati che gli chiedono aiuto,un Gesù,che si arrabbia contro l'Onnipotente,perché,lo fa morire
senza un motivo.
Quante bestemmie, tutto accade anche perchè,i cattolici,sono ignoranti non posseggono Bibbie,
ne conoscono il Vangelo, in chiesa nemmeno si legge il Vangelo, si preferiscono, citazioni
da religioni pagane.
Le chiese cattoliche alla pari delle protestanti, sono diventati teatri e discoteche con tutti i tipi di musica,
compresa la satanica rock.
Il clero e i teologi cattolici,sempre più dichiarano,che i fatti del Vangelo,sono leggende,mentre sempre
più approvano e appoggiano, films blasfemi contro Gesù.

Ora si ci mettono pure le suore a diffondere JCS !
(1) Perfino lo citano come Vangelo di Matteo;

Figlie di S. Maria della Provvidenza - Provincia "Beati Luigi e Chiara" - Via Statale per Lecco, 20 - 22100 Como (Italia)
Video:
http://singasyougo.blogspot.com/2010/03/hosanna-jesus-christ-superstar.html


http://www.cgfsmp.org/

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UN AVVERTIMENTO A TUTTI COLORO CHE FANNO OPERE BLASFEME CONTRO GESU'
Tutti dovremo un giorno comparire davanti al vero Signore Gesù Cristo,
non davanti a quello partorito dall’immaginazione di qualche ateo ma al Giudice di tutta la terra.


Il nostro destino eterno dipende dal rapporto che avremo avuto con Lui.

V.Giovanni:

3, 36
"Chi crede nel Figlio ha vita eterna; chi invece rifiuta di credere
al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui"

Chi nega la divinità di Gesù è l'anticristo, quindi un dannato in eterno.

Prima Lettera Giovani:

2, 22-23

Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio.

Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.

4, 2-3
Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio;

ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.

Gesù ci ha avvertiti riguardo le bestemmie contro di Lui.

V. Matteo:

12, 30-37


12,30] Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.

[31] Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.

[32] A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.

[33] Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero.

[34] Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore.


[35] L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive.

[36] Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio;

[37] poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato".





Non abbiamo bisogno di opere blasfeme su Gesù,

ma solo il Vangelo è verità salvifica!


San Paolo ci ha avvertiti.

Lettera a Galati:

1,8-9


Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un
vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!
L'abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un
vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!


N.B. Sia Anatema corrisponde, sia maletto e vada all'inferno !

Citazioni Bibbia

http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM



http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home



http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/jesus-christ-superstar-e-un-opera-diabolica-e-superblasfema

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