venerdì 22 maggio 2009

FILM SULL'OMOSESSUALITA' 'EYES WIDE OPEN'

20/05/2009 - 18.01
FESTIVAL DI CANNES: ARRIVA LO SCANDALOSO FILM SULL'OMOSESSUALITA' 'EYES WIDE OPEN'





(IRIS) - ROMA, 20 MAG - A coronamento di un'edizione del Festival in cui l'amore omosessuale ha avuto un posto d'onore, arriva nella sezione Un Certain Regard, il film che, pur con una trattazione delicata e sofferta rappresenta l'autentico scandalo di quest'anno. Si intitola 'Eyes Wide Open', lo ha diretto l'israeliano Haim Tabakman ed è stato realizzato grazie ad una coproduzione con la Francia e la Germania poichè in patria appariva impossibile trovare tutti i capitali necessari.

I protagonisti sono due uomini che appartengono alla comunità ultra ortodossa di Tel Aviv, sono profondamente rispettosi delle leggi religiose e della morale ebraica ma non vogliono uccidere per questo la sincera passione che li lega. Aaron è un rispettato commerciante, sposato con Rivka e bravo padre di quattro bambini. Ma quando un giorno incontra il giovane studente Ezri non puo' far tacere il suo cuore. Il senso di colpa, il dolore per il tradimento della moglie e soprattutto la crescente pressione della comunità a cui appartiene, costringono Aaron alla scelta piu' drammatica. Opera prima di un regista che maneggia la materia con grande padronanza, ex allievo della Cinefondation di Cannes, il neoregista Haim Tabakman rende merito alla sceneggiatura originale di Merav Doster che ha ripreso dopo sette anni contro il parere di tutti.

''Il problema con lo scandalo dell'omosessualità tra i religiosi ebrei - dice il regista - è che l'omosessualità per il Talmud non è necessariamente un peccato, semplicemente non esiste, è una malattia che si può contrastare e vincere. Quando si è religiosi nel profondo dell'animo come i miei due personaggi si hanno solo due possibilità, combattere quella che i saggi chiamano una pulsione nefasta o vivere il proprio amore finendo nell'isolamento e nel disprezzo di amici e parenti''. Per capire quanto il film possa sconvolgere il suo pubblico naturale, in Israele, basterà dire che la contrarietà della comunità ortodossa ha costretto i produttori a non girare il film a Gerusalemme per l'eccesso di pressioni negative e che il protagonista Ran Danker (una star musicale) ha rischiato tutta la sua popolaritaà rompendo un autentico tabù apparentemente insuperabile. ''Sono molto grato a Ran - dice il regista - così come a uno degli attori che amo di più nel mio paese, Zohar Strauss, perchè si sono fatti carico dei loro personaggi fino a viverne tutto il dramma interiore. Spero che Cannes li ricompensi del rischio corso poichè ad oggi non sappiamo ancora se e come sarà possibile mostrare questo film in patria''.



MaVi

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