mercoledì 26 novembre 2008

POPOLO D'ISRAELE

POPOLO D'ISRAELE


Per comprendere la storia del popolo di Israeledobbiamo, come prima cosa, concentrare la nostra attenzione su alcuni clan di origine semita che vivevano, intorno al XIX sec. a.C., in una zona compresa tra la Mesopotamia e l'Egitto. I clan sono dei gruppi di persone tra loro parenti. Avevano, in questo caso, uno stile di vita seminomade: si stanziavano in un luogo fino a quando questo offriva possibilità di cibo e di acqua, soprattutto per il bestiame (capre e pecore). Una volta consumate le risorse del posto, o anche a causa di pericoli, il clan si spostava alla ricerca di un altro luogo. I periodi sedentari potevano essere anche molto lunghi.
Tra il XVII (ca.) e il XIV sec. a.C. i clan si sviluppano, stringono alleanze con altri clan e giungono a formare delle tribù. Ogni tribù riconosce un patriarca che, generalmente, è il capostipite del clan più grande (o importante) all'interno della tribù. La Bibbia ricorda alcuni grandi patriarchi: Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe e Israele.
Intorno al XVI sec a.C. circa, a causa di una carestia, alcune tribù si spostano ai confini dell'Egitto per cercare cibo ed acqua per il bestiame. In cambio di questo offrono il loro lavoro. Con il passare dei secoli però, la situazione in Egitto cambia e gli ebrei si trovano in una situazione di semi-schiavitù.
Intorno al XIII sec. a.C un uomo, di nome Mosè, organizza la fuga di un numeroso gruppo di persone appartenenti a queste tribù che, dopo aver lasciato l'Egitto, si dirige verso la terra di Canaan, l'attuale Palestina. I gruppi che costituiscono queste tribù vengono definiti: BÊNE IOSEF (figli di Giuseppe) e BÊNE ISRAEL (figli di Israele).
Nella terra di Canaan si trovavano già alcuni gruppi di tribù così suddivise nel territorio:



I Bêne Abraham che si stanziarono sulle montagne di Giuda, vicino ad Ebron;
I Bêne Isaac che si insediarono nel deserto del Negheb, attorno alla località di Bersabea;
I Bêne Iacob che penetrarono in Palestina attraversando il Giordano nella zona del fiume Iabbok e si stanziarono vicino a Sichem;

I Bêne Iosef e i Bêne Israel, che provenivano dall'Egitto, aggirarono il paese di Edom e di Moab, occuparono il territorio a nord del fiume Arnon. Successivamente superarono il Giordano presso la cittadina di Galgala. Occuparono Gerico e Betel. Da qui salirono a nord occupando le montagne di Efraim (tra Gerusalemme e Sichem). Giungendo a Sichem si scontrarono con i Bêne Iacob e questo incontro sfociò nell'alleanza di Sichem e nella professione di fede in JHWH (questo importante evento è raccontato nel capitolo 24 del libro di Giosuè, il sesto libro della Bibbia).
Ogni tribù era governata da un consiglio degli anziani.
In caso di pericolo o di difficoltà particolari, veniva eletto dal consiglio un giudice che assumeva il potere sulla tribù, o su più tribù, sino al superamento della difficoltà.
Intorno al XI sec. a.C. avvenne un fatto fondamentale per la storia di Israele: le tribù furono messe in pericolo dall'avanzata dei Filistei. I consigli degli anziani decisero di eleggere un re, nel tentativo di opporsi efficacemente ai Filistei. Il primo re fu Saul. La scelta di Saul fu probabilmente motivata dalle sue capacità militari. Egli, infatti, alla testa di un gruppo di soldati salvò gli abitanti di Iabes dea una resa senza condizioni a Nacas re degli Ammoniti. Appena divenuto re Saul sfidò i filistei sconfiggendoli nella battaglia di Micmas. Dopo questa sconfitta però, l'esercito filisteo cominciò a riorganizzarsi e tentò di conquistare Betlemme, salendo attraverso la valle del Terebinto. Ma anche in questo caso ebbe la meglio l'esercito di Saul (1 Sam 17,1-2).
I filistei infine, provarono la riconquista del territorio occupato dalle tribù ebraiche entrando da nord. Attraversarono la piana di Izreel e si accamparono a Sunam controllando le alture di Gilboe. Qui avvenne una violentissima battaglia nella quale l'esercito ebreo fu sconfitto e morirono Saul e i suoi tre figli (1 Sam 31,6).
Il regno di Saul fu quindi molto breve, ma importante dal punto di vista storico. Con lui prese forma l'organizzazione politica monarchica.
Alla morte di Saul gli anziani delle tribù si recarono ad Ebron ed elessero re Davide.
Davide era originario di Betlemme faceva cioè parte della tribù di Giuda.
Inizialmente Davide entrò al servizio del re Saul che successivamente, considerandolo una minaccia per il suo potere, lo costrinse alla fuga. Davide divenne così capo di una banda nella quale entrarono tutti coloro che si opponevano al re Saul. Dopo un lungo periodo di fuga, Davide con i suoi uomini andò a prestare servizio al re filisteo Achis.
Questi lo inviò a sud del suo territorio per controllare i Giudei e gli Amaleciti. Davide approfittò di questa situazione per liberare gli appartenenti ai clan giudaici dal pericolo rappresentato dall'esercito amalecita.
Quando Saul morì nella battaglia di Gilboe, i capi dei clan giudaici lo consacrarono re a Ebron. Successivamente, anche grazie alle sue abilità militari, venne riconosciuto re anche dagli anziani di Israele, ossia quelli delle tribù del nord. Possiamo quindi dire che con Davide nacque il regno di Israele, che univa in sé tribù del sud e tribù del nord.
I filistei tentarono di reagire a questo “tradimento” da parte di Davide, ma furono sconfitti definitivamente nell'importante battaglia che si svolse nella valle di Refaim (2 Sam 5,17-25) presso Gerusalemme.
Grazie a questa vittoria per Davide fu facile conquistare Gerusalemme che divenne la capitale del regno che, grazie a lui, ampliò i confini fino alla loro massima espansione.
In questo periodo le diverse tradizioni orali dei gruppi, con il loro patrimonio storico, iniziarono a fondersi e le tribù cominciarono a sentirsi un unico popolo.
Alla morte di Davide (969 a. C.) salì al trono il figlio Salomone. Egli consolidò i confini del regno attraverso un'efficace politica di alleanze. Fece grandi opere pubbliche ed edificò il tempio a Gerusalemme, nel quale fu collocata l'Arca dell'Alleanza che custodiva le Tavole della Legge (le Dieci Parole).
Salomone ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzazione e nell'amministrazione del regno. Come prima cosa si circondò di consiglieri e alti funzionari in modo da rendere efficiente il governo centrale.
Il territorio del regno fu diviso in dodici prefetture governate da un prefetto nominato dal re (1 Re 4,8-19)
Ognuna di queste prefetture doveva coprire le spese della corte reale e dell'esercito per un mese all'anno. Per far questo si organizzò la raccolta delle tasse. L'esercito fu ammodernato nonostante il regno di Salomone fu essenzialmente pacifico. Infine il re fece grandi opere pubbliche: costruì a Gerusalemme il tempio nel quale fu collocata l'arca dell'alleanza, il palazzo reale e fece innalzare le mura di cinta. Oltre a questi lavori fece edificare roccaforti a scopo di difesa.
Per poter compiere tutte queste opere era necessario poter contare su numerosa mano d'opera e così il re Salomone decise di istituire la corvée. Questa imposizione generò molto malcontento a tal punto da provocare la rivolta della “casa di Giuseppe” che si sollevò sotto la guida di Geroboamo il proprio capo corvée. La rivolta fallì e Geroboamo fuggì in Egitto.
Le tensioni suscitate dalla raccolta delle tasse e dall'istituto della corvée furono anche alimentate dal fatto che alla “casa di Giuda”, da cui proveniva il re Salomone, era oggetto di un chiaro trattamento di favore.
Alla morte di Salomone (930 a.C.)gli succedette il figlio Roboamo. Egli si recò a Sichem (nel nord del regno) per essere proclamato re di Israele. L'assemblea del popolo fece la richiesta di alleggerire il peso delle imposte e della corvée, che però Roboamo non prese minimamente in considerazione. A questo punto l'assemblea acclamò Geroboamo re di Israele e proclamò la propria indipendenza dal regno di Giuda. Roboamo fuggì a Gerusalemme e si limitò ad essere re di Giuda.
Il regno si divise così in due parti:

1. Il regno del nord, o Regno di Israele, con monarchia elettiva e capitale Samaria. Questo regno fu distrutto nel 722 a.C. dagli Assiri che deportarono circa 30000 persone a Chelac e alle città della Media.

2. Il regno del sud, o Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme e monarchia ereditaria. Fu conquistato dai Babilonesi nel 586 a.C. che entrarono a Gerusalemme, la rasero al suolo e distrussero il tempio. Tutta la classe dirigente, gli operai specializzati e parte della popolazione (più di 20000 persone) furono deportati nella capitale Babilonia.

Nel 538, Ciro il Grande, imperatore di Persia, conquistò il regno babilonese e concesse a tutti gli ebrei di tornare nella loro terra. Ordinò la ricostruzione del tempio a spese del tesoro reale e la restituzione di tutto ciò che Nabuccodonosor aveva asportato dal tempio (Esdra 6,3-5). I lavori furono completati nel 515 ed il tempio fu inaugurato in occasione della Pasqua di quello stesso anno.
Il regno comunque non tornò più agli splendori del passato, ma fu continuamente oggetto di conquiste da parte di Macedoni, Tolomei, Seleucidi ed, infine, Romani.
Nel 70 d.C. i Romani distrussero il tempio di Gerusalemme (che era stato ricostruito) e massacrarono gli abitanti della città.
Circa un secolo dopo, a causa di continui tumulti, l'esercito romano rase al suolo Gerusalemme, le diede il nome di Giove Capitolina ed impedì a tutti gli ebrei di entrarci.
Da questo momento sino alla fine della seconda guerra mondiale (1948), il popolo ebraico non ebbe più una patria.




http://www.lucavergani.eu/appunti_sula_storia.html

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