Isolata la città di Gaza

Isolata la città di Gaza
Avanza l'esercito israeliano
La città di Gaza è stata parzialmente isolata mentre in tutta la Striscia continua l'avanzata delle truppe israeliane e proseguono anche i bombardamenti dal cielo e dal mare contro obiettivi del movimento integralista palestinese Hamas. Dirigenti di Hamas promettono la vittoria su Israele. La diplomazia al lavoro in cerca di un accordo per il cessate il fuoco.
Il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak, ha affermato che le operazioni militari nella Striscia stanno procedendo in conformità con i piani e che sono stati conseguiti gli obiettivi previsti in questa fase dell'offensiva. Secondo Barak "Hamas ha subito un duro colpo" ma Israele non ha ancora raggiunto i suoi obiettivi finali. Perciò le operazioni militari andranno avanti in parallelo con l'attività diplomatica internazionale.

HAMAS. Resta spavaldo l'atteggiamento di Hamas, un cui alto dirigente, Mahmoud al-Zahar, nel suo primo intervento televisivo dall'inizio dell'offensiva israeliana, ha promesso oggi la "vittoria" del suo movimento nei confronti di Israele.

OBIETTIVI COLPITI. In nottata, intanto, i caccia con la stella di David avevano colpito una trentina di obiettivi, tra cui una moschea di Jabaliya adibita a deposito d'armi, case in cui erano stipate munizioni e veicoli con a bordo lanciarazzi e uomini armati. Oltre una dozzina di razzi sono intanto caduti in mattinata in diverse località nel sud di Israele, tra cui Gadera e Kiriat Malachi che distano da Gaza decine di chilometri, senza causare vittime. Secondo fonti militari negli scontri in corso a Gaza oltre a un soldato ucciso ieri sono finora stati feriti altri 53 suoi commilitoni, quattro dei quali in gravi condizioni. Fonti palestinesi, da parte loro, hanno stimato il numero dei palestinesi uccisi a Gaza in almeno 524, in parte civili. Negli scontri della scorsa notte e stamane, secondo le stesse fonti, una dozzina di civili sono stati uccisi e tra questi almeno tre bambini.

AIUTI UMANITARI. Le autorità israeliane hanno intanto autorizzato l'ingresso a Gaza di un convoglio di decine di autocarri con aiuti umanitari.

LA DIPLOMAZIA. Sul piano diplomatico, oggi è atteso in Israele la troika europea, reduce dall'Egitto, e il presidente francese Nicolas Sarkozy, fattosi promotore dell'iniziativa europea tesa a ottenere un cessate il fuoco, mentre ad Ankara si recherà il ministro degli esteri siriano Walid Mualem per colloqui con il suo collega turco Ali Babacan, con il presidente della Repubblica Abdullah Gul e con il premier Tayyip Erdogan. Quest'ultimo stamani è tornato ad attaccare con durezza l'operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza affermando fra l'altro che "questa tragedia dell'umanità procurerà molti problemi anche allo stesso Israele. Israele sarà maledetto per i bambini e le donne innocenti morti sotto le bombe. Israele sarà maledetto per le lacrime versate dalle madri palestinesi". Da parte sua anche Hamas invierà oggi una sua delegazione in Egitto in risposta all'invito del governo del Cairo ad avere colloqui.

SARKOZY SCETTICO. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha espresso scetticismo sulle possibilità di successo della sua missione in Medio Oriente che comincia oggi con la tappa egiziana. "Saremo capaci di far tacere le armi? non lo so", ha affermato Sarkozy in un'intervista pubblicata oggi da tre quotidiani libanesi - l'Orient le jour, an Nahar e as Safir -, in parte già anticipata ieri da Parigi. Sarkozy incontrerà oggi il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas), il premier Ehud Olmert e il presidente egiziano Hosni Mubarak. Domani sarà a Damasco per incontrare il presidente Bashar al Assad e a Beirut per un colloquio con il premier Fuad Siniora. Il viaggio in Libano, in programma da prima dell'offensiva israeliana a Gaza, è stato sensibilmente ridotto a causa degli sviluppi regionali e durerà solo alcune ore. Non sono previsti incontri di rappresentanti di Hezbollah con Sarkozy, che si recherà anche in visita al contingente francese inquadrato nella forza dell'Onu schierata nel Sud del Libano (Unifil), dove l'ala militare dello stesso movimento sciita è ora "in allerta".

Fumi causati dalle esplosioni a Gaza (foto: AP)
05/01/2009 12:44

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