martedì 27 gennaio 2009

Olocausto, Napolitano: "Vigilare sul virus dell'antisemitismo"

Berlusconi: "Leggi razziali ferita ancora aperta"
Olocausto, Napolitano: "Vigilare sul virus dell'antisemitismo"

Il messaggio di Giorgio Napolitano, e' suonato come un monito: "Non bisogna abbassare la guardia contro il riprodursi del "virus dell'antisemitismo" e di "nuove speculazioni contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico".



Un'esortazione a non abbassare la guardia contro il riprodursi del "virus dell'antisemitismo" e di "nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico", proprio nel momento in cui "l'operato del governo di Israele puo' risultare controverso ed essere legittimamente discusso" dopo l'offensiva militare nella Striscia di Gaza. Nelle celebrazioni al Quirinale per la Giornata della Memoria, il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e' suonato come un monito.

Il Giorno della Memoria, ha osservato Napolitano, giunge a poche settimane dal conflitto di Gaza, "vissuto con angoscia dagli amici del popolo israeliano e del popolo palestinese". Ed e' proprio in questi momenti che "deve farsi piu' forte la vigilanza ed esprimersi piu' nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell'antisemitismo" e che deve "restare chiara e netta la distinzione tra ogni possibile posizione critica verso la linea di condotta di chi, di volta in volta, governa Israele e la negazione delle ragioni storiche dello Stato di Israele, del suo diritto all'esistenza e alla sicurezza, del suo carattere democratico". Napolitano ha ricordato anche il suo recente viaggio a Gerusalemme, dove ha riscontrato 'quel senso profondo delle radici storiche e ideali di Israele che "mi ha sempre colpito, perche' forse in nessun altro popolo e in nessun altro Stato un simile sentimento si manifesta in un rapporto cosi' naturale con il passato piu' lontano".


Le leggi razziali emanate nel '38 sono "una ferita profonda inferta non solo alla comunità ebraica, ma alla intera società italiana". Lo sottolinea il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un messaggio per la Giornata della Memoria. "In questo giorno, 64 anni or sono, furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Questa data e quel luogo sono il paradigma dello sterminio di un popolo che ha segnato per sempre la storia dell'umanità. Non lo dimenticheremo mai", scrive il premier.
"Per questo nutriremo il ricordo della Shoah con celebrazioni e iniziative rivolte in modo particolare ai giovani, affinché sappiano a quale punto di aberrazione può arrivare l'odio dell'uomo contro l'uomo. Non solo. Il Governo invita gli insegnanti e gli studenti a fare tesoro di questa ricorrenza in tutte le scuole, perché il 'Giorno della Memoria' insegni a tutti, una volta di più, il valore della pace e della convivenza pacifica tra i popoli".
Berlusconi si sofferma in particolare su quella che definisce "una delle pagine più buie della storia del nostro Paese: l'emanazione delle leggi antiebraiche". Nel settembre del 1938, ricorda il premier," studenti e insegnanti furono bruscamente allontanati dalle scuole e dalle università, ed il 17 novembre, con decreto legge, fu vietato agli ebrei di contrarre matrimoni misti, di possedere aziende, terreni, fabbricati, di prestare servizio nelle pubbliche amministrazioni e nelle forze armate.


Nei mesi successivi gli ebrei furono cancellati dagli albi professionali, fu loro vietato il commercio, l'accesso negli uffici pubblici, la partecipazione alla vita politica ed alla vita sociale, fu sospesa la pubblicazione di tutta la stampa ebraica, fu vietato suonare le loro musiche, rappresentare le loro opere teatrali, proiettare i loro film; anche i nomi delle strade a loro intitolate furono cambiati. Si voleva cancellare tutto quanto attestasse la loro presenza nella vita nazionale ed il loro contributo doveva sparire in ogni sua manifestazione. Fu spezzato così un profondo e secolare legame tra i cittadini italiani ebrei ed il loro Paese, l'Italia, alla cui storia avevano contribuito con il lavoro illuminato di intellettuali, scienziati, artisti, ma anche con l'apporto di cittadini comuni.


Come non ricordare ancora l'ampia partecipazione degli ebrei alle lotte risorgimentali, il loro contributo alla costruzione dell'Italia unita, alla formazione della coscienza nazionale ed alla difesa della Patria nella Grande Guerra". "Le leggi antiebraiche - afferma il premier - sono ancora avvertite come una ferita profonda, inferta non solo alla comunità ebraica, ma alla intera società italiana, che perse improvvisamente una parte importante della propria storia.

27/01/2009

http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/01/27/981990-olocausto_napolitano_vigilare_virus_dell_antisemitismo.shtml

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