mercoledì 14 gennaio 2009

Palestina, nuova frontiera per Al Qaeda

Il movimento islamico fu contestato per la scelta democratica delle elezioni
Palestina, nuova frontiera per Al Qaeda
Il bagno di sangue di Gaza potrebbe essere l'occasione per reclutare nuovi adepti tra i delusi di Hamas
WASHINGTON – Il presunto Osama Bin Laden riparte da dove ci aveva lasciato un anno fa. Nel maggio 2008 – ultima volta in cui si era manifestato sempre in audio – aveva affrontato la questione palestinese ed ora ci ritorna con la solita litania. Appello alla Jihad, attacchi feroci ai leaders arabi che ostacolano la lotta, critiche ai capi islamici colpevoli di rallentare la reazione dei musulmani. Per Osama la vittoria è possibile. Lo dimostra – sostiene – quanto è avvenuto in Afghanistan con i russi piegati dai mujaheddin e la crisi militare ed economica che attanaglia gli Stati Uniti.

NESSUNA SORPRESA - Il messaggio era atteso dall’inizio della crisi. Sulla rete i simpatizzanti qaedisti discutevano tra loro sul probabile intervento del Califfo. E così è stato. Prima si è fatto sentire Al Zawahiri (ancora un audio), poi lo stesso Osama. Sarebbe stato strano se fossero rimasti in silenzio. La guerra e l’alto numero di vittime a Gaza sono considerate un dono prezioso dai militanti. Più sangue è versato più crescono le possibilità di arruolare adepti.

AL QAEDA E PALESTINA - Non va dimenticato che in passato i terroristi hanno avuto parole di fuoco per Hamas. Il movimento palestinese è stato accusato di essere troppo molle e di aver accettato il gioco politico delle elezioni. Una bestemmia per il Califfo che, anche oggi, ha ripetuto: la sola strada è la Jihad. Prediche di fuoco non accompagnate da gesti concreti. Al Qaeda si è infiltrata da tempo nell’arena palestinese dove appoggia piccole fazioni oltranziste che tuttavia non sono riuscite a manifestarsi come avrebbero voluto. Forse non ne hanno la forza, ma sicuramente i movimenti tradizionali palestinesi li hanno ostacolati. La disastrosa situazione a Gaza potrebbe cambiare le condizioni e favorire le manovre dei qaedisti.

L'ATTENDIBILITA' - Infine un’osservazione sull’attendibilità del messaggio. E’ lui? O è solo un nastro registrato? L’intelligence di solito se la cava attribuendo la voce a Osama ma non vi sono altre prove o conferme. Poi non va dimenticato che Bin Laden è rimasto a lungo in silenzio “mancando” persino un evento storico come l’elezione di Obama. Un silenzio che gli esperti americani hanno spiegato con le difficoltà dei capi qaedisti, braccati dalle incursioni degli aerei senza pilota della Cia. La paura di essere individuati, affermano alcuni, spiegherebbe la rinuncia ai tradizionali video. Ora la «voce» riporta in vita Bin Laden, collocandolo al fianco dei palestinesi e come ospite non invitato all’imminente insediamento del nuovo presidente Usa.

Guido Olimpio
http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_14/messaggio_osama_analisi_olimpio_7479c33c-e237-11dd-b227-00144f02aabc.shtml

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