sabato 10 gennaio 2009

SAVE THE CHILDREN A GAZA

Gaza, Save the Children: il cessate il fuoco di 3 ore insufficiente ad assicurare adeguato aiuto ai bambini e alle famiglie


Save the Children sta continuando a portare soccorso ai bambini e alle comunità nella parte nord e sud di Gaza. Anche oggi l’organizzazione sta distribuendo scorte di cibo e generi di prima necessità, operando durante il breve cessate il fuoco.

I kit alimentari contengono cibo e alimenti in grado di assicurare la sussistenza per 10 persone per 2 settimane e sono in corso di distribuzione a Khan Younis, Middle Camp e a Rafah, nel sud. Al Nord, 100 famiglie nel Bedouin Camp di Um Al Nasser hanno ricevuto 100 pacchi di scorte alimentari.

Per la distribuzione a Un Al Nasser sono stati utilizzati degli asini poiché gli autisti dei camion temevano di guidare i propri veicoli nell’attuale situazione di grave insicurezza.
Nonostante il cessate il fuoco di 3 ore la gran parte delle famiglie non esce di casa per le gravi condizioni di insicurezza, rileva lo staff di Save the Children.

“ Una finestra di 3 ore di cessate il fuoco per la distribuzione di aiuti a una popolazione così terrorizzata e impaurita non è sufficiente a garantire un’adeguata operazione di aiuto umanitario”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Oltre 15.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni dall'inizio delle ostilità. 1 milione – di cui la metà bambini – sono privi di acqua ed elettricità. Dopo 12 giorni di conflitto, le famiglie fanno i conti con la sempre maggiore scarsità di cibo, acqua potabile e l’enorme difficoltà di rifornirsi di esse”.

Già prima dell’esplosione delle violenze, 50.000 bambini a Gaza erano malnutriti; 2 su 3 soffrivano di carenza di vitamina A e quasi la metà dei bambini sotto i 2 anni di anemia. L’indisponibilità o scarsità di cibo, acqua potabile e medicinali non fa che rendere più grave la minaccia al loro benessere e salute.

Nonostante i pericoli, lo staff di Save the Children ha raggiunto finora circa 7.000 persone, di cui oltre 3.500 bambini, assicurando loro cibo sin dal 4 di gennaio.

Save the Children chiede con forza che si arrivi a una soluzione pacifica del conflitto che sta minacciando gravemente la vita dei bambini di Gaza e di quelli israeliani, nelle aree soggette agli attacchi.

L’organizzazione chiede a entrambe le parti di cessare le ostilità: ad Israele gli attacchi dal cielo e da terra da parte di Israele e il lancio di missili da Gaza. Save the Children chiede inoltre che siano assicurati varchi per gli aiuti umanitari, affinché le agenzie umanitarie possano provvedere in modo più adeguato al soccorso e alle necessità dei bambini e delle famiglie, in questo momento bisognose di aiuti essenziali e vitali.

L’organizzazione internazionale indipendente per la tutela e difesa dell’infanzia che opera in Medio Oriente dal 1953 con uno dei più ampi programmi di aiuti e progetti nell'area, ha attivato una RACCOLTA FONDI a sostegno delle attività di aiuto e soccorso. Per donazioni è possibile collegarsi al sito www.savethechildren.it o telefonare al numero verde 800 900 063.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070023-71
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it


Gaza, Save the Children: inaccettabili le continue violenze che hanno procurato la morte di oltre 100 bambini


"I recenti attacchi alle due scuole delle Nazioni Unite, utilizzate per accogliere bambini e famiglie costrette ad abbandonare le propri case a Gaza, hanno causato la morte di altri bambini e persone innocenti”, dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
Le stime precedenti l’attacco parlavano di almeno 100 minori fra le vittime. Tuttavia a seguito di queste ultimi gravi violenze, il bilancio delle vittime fra i bambini è sicuramente ben maggiore.

"La crisi continua ad avere un enorme e devastante impatto sui minori e le loro famiglie, la gran parte delle quali hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni senza poter contare su rifugi o luoghi sicuri dove stare”.

“Save the Children”, ribadisce Valerio Neri, “torna a chiedere con forza di arrivare a una soluzione pacifica del conflitto e alla cessazione immediata delle ostilità da entrambe le parti, affinché sia possibile garantire la piena assistenza umanitaria ai bambini e alla popolazione civile”.

Save the Children, che opera in Medio Oriente dal 1953 ed è una delle organizzazioni con il più ampio programma di aiuti e progetti nell'area, ha attivato una RACCOLTA FONDI a sostegno delle attività di aiuto e soccorso che in questo momento consistono prevalentemente nella distribuzione di cibo. Per donazioni è possibile collegarsi al sito www.savethechildren.it o telefonare al numero verde 800 900 063.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070023-71
press@savethechildren.it




Gaza: Save the Children, distribuiti aiuti a circa 6000 persone, mentre continuano le violenze nell’area, che hanno già causato la morte di circa 87 bambini.




Lo staff dell’Organizzazione presente sul territorio ha fornito i beni di prima necessità nelle aree di Gaza City, Jabalyah est, Beit Lahia, Beit Hanoun e Un Al Nasser e sta pianificando la distribuzione nella parte sud, a Rafah.

Ieri lo staff di Save the Children ha distribuito aiuti, soprattutto cibo, ai bambini di Gaza e alle loro famiglie, nonostante le precarie condizioni di sicurezza a causa degli attacchi che arrivano ormai anche da terra. L’Organizzazione ha fornito pacchi di cibo a 641 famiglie, approssimativamente circa 6000 persone, di cui 3000 bambini, a Gaza City, ma anche a Jabalyah est, Beit Lahia, Beit Hanoun e Un Al Nasser, e attualmente sta predisponendo la distribuzione a Rafah, nella parte meridionale del territorio.

Gli attacchi aerei e i combattimenti di terra stanno rendendo gli spostamenti sempre più difficili e pericolosi per le famiglie, che versano ormai in stato di estrema prostrazione, e che gli operatori di Save the Children stanno cercando di assistere al meglio. Tuttavia, l’impossibilità di portare all’interno del territorio di Gaza ulteriori approvvigionamenti e il perdurare delle violenze, rischiano di bloccare la distribuzione degli aiuti da parte dell’organizzazione umanitaria

“ La situazione è sempre più critica: dall’inizio dei combattimenti ad oggi, secondo alcune fonti 87 bambini hanno perso la vita, mentre 2000 famiglie sono state sfollate. I bambini, oltre a far fronte a mancanza di cibo, di acqua potabile, di cure mediche, di elettricità, con l’impossibilità di andare a scuola e con condizioni igieniche molto precarie, devono continuamente fare i conti con violenza, paura e incertezza.”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. “ I genitori stanno facendo enormi sforzi per proteggerli e prendersi cura di loro, ma non possano lasciare le loro case per la paura di essere feriti o perdere la vita negli attacchi”.

La progressiva diminuzione delle scorte nelle case e il collasso del sistema elettrico e sanitario, va di pari passo con l’aumento della vulnerabilità dei minori di Gaza. Save the Children sottolinea come a causa della mancanza di elettricità che viene utilizzata per il riscaldamento notturno, i bambini, in particolare quelli più piccoli e i neonati, siano costantemente a rischio ipotermia.

“Il freddo si aggiunge agli altri problemi e alle minacce per la salute che i minori di Gaza e i loro genitori stanno già affrontando,” continua Valerio Neri. “Le famiglie sono costrette a lasciare le finestre aperte durante la notte in modo che non vengano rotte dalle scosse dei bombardamenti e dalle schegge: i bambini, già per la gran parte poveri e malnutriti, sono così costretti a passare la notte esposti al freddo”.

Prima di quest’ultima esplosione di violenza, oltre 50.000 bambini a Gaza erano malnutriti, più dei due terzi soffrivano di carenza di vitamina A e quasi la metà di quelli con meno di due anni soffrivano di anemia. La carenza di cibo, acqua potabile e medicinali non ha fatto altro che aggravare le già precarie condizioni di salute dei bambini.

È assolutamente necessario che le parti si adoperino per una soluzione immediata dell’attuale crisi che sta avendo un impatto devastante sulla vita dei bambini di Gaza e di quelli israeliani che vivono in zone a rischio attacchi.

Save the Children chiede pertanto l’immediato cessate il fuoco e l’apertura di un corridoio umanitario che consenta alle organizzazioni umanitarie di provvedere ai bisogni primari della popolazione civile.

Save the Children, che opera in Medio Oriente dal 1953 ed è una delle organizzazioni con il più ampio programma di aiuti e progetti nell'area, ha attivato una raccolta fondi a sostegno delle attività di aiuto e soccorso.

Per donazioni clicca qui o telefona al numero verde 800 900 063.





Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070071
press@savethechildren.it
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Gaza: Save the Children ha attivato una raccolta fondi in aiuto ai bambini colpiti dal conflitto



Save the Children opera in Medio Oriente dal 1953 ed è una delle ong con il più ampio programma di aiuti e progetti nell'area. A seguito della grave escalation di violenza a Gaza che sta così duramente colpendo centinaia di migliaia di bambini con le rispettive famiglie, l'organizzazione internazionale è pronta a distribuire migliaia di pacchi di cibo, non appena le condizioni di sicurezza lo renderanno possibile.

Inoltre procederà alla fornitura di medicine ad alcuni ospedali della zona, di acqua potabile e alla creazione di aree sicure per i minori, che costituiscono il 50% della popolazione di Gaza.

A sostegno delle attività di aiuto e soccorso, Save the Children ha attivato una RACCOLTA FONDI: è possibile effettuare donazioni cliccando qui o telefonare al numero verde 800 900 063.

L'organizzazione inoltre torna a chiedere a tutte le parti interessate che si impegnino ai massimi livelli per porre fine alle violenze in corso e arrivare ad un immediato cessate il fuoco.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070023
press@savethechildren.it

Gaza: Save the Children, i bambini le principali vittime del conflitto



Nell’esprimere grande preoccupazione per la grave escalation di violenza in Medio Oriente, Save the Children si appresta a intervenire in soccorso dei bambini e delle rispettive famiglie, fornendo aiuti alimentari, medicine agli ospedali di Gaza e chiedendo l’immediato cessate il fuoco.

Secondo l’organizzazione internazionale la situazione è catastrofica: 21 i minori uccisi, oltre 130 quelli feriti mentre migliaia di bambini debbono fare i conti con la penuria o mancanza di cibo, di acqua potabile, di cure mediche, di elettricità, con l’impossibilità di andare a scuola e con condizioni igieniche molto precarie.

E’ assolutamente necessario che tutte le parti interessate si impegnino ai massimo livelli per porre fine alle violenze in corso che stanno avendo un devastante impatto soprattutto sulla vita dei minori che costituiscono il 50% della popolazione di Gaza.

In particolare Save the Children rileva che:

• decine di migliaia di bambini a Gaza City hanno accesso all’acqua potabile solo una volta a settimana per poche ore;
• gli ospedali sono al collasso e molti minori non hanno accesso a cure e medicine essenziali;
• più della metà dei bambini di Gaza ha bisogno di cibo;
• la malnutrizione infantile è in aumento a causa delle ridottissime scorte o della indisponibilità di pane, latte, frutta e verdura;
• migliaia di bambini sono stati costretti a lasciare la scuola e a lavorare per sostenere sé e le proprie famiglie.

Save the Children continua ad essere presente e operativa a Gaza pur in condizioni molto difficili e insicure. L’organizzazione internazionale sta pianificando la distribuzione di cibo e la fornitura di medicine agli ospedali locali. In particolare garantirà assistenza alimentare soprattutto ai bambini affetti da grave malnutrizione e l’accesso all’acqua potabile in 5 zone di Gaza. Inoltre sta organizzando attività che permettano ai bambini di continuare a ricevere istruzione e a frequentare la scuola, in condizioni di sicurezza.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06 48070023
press@savethechildren.it
http://www.savethechildren.it/2003/comunicati.asp?id=567

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