lunedì 26 gennaio 2009

Le comunità ebraiche: il negazionismo è un'infamia

Gattegna sulla revoca della scomunica
Le comunità ebraiche: il negazionismo è un'infamia

La remissione della scomunica dei vescovi lefebvriani "è una questione che deve essere tenuta separata dalle opinioni storiche". Il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna torna sulla polemica tra Vaticano e mondo ebraico.


«In questo momento siamo attenti osservatori delle decisioni che la Chiesa prenderà in merito a chi sostiene tesi negazioniste. Ci auguriamo che ci sia una smentita di queste tesi che chiarisca ogni dubbio a riguardo». Il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, è intervenuto sulle polemiche relative alla riabilitazione di quattro vescovi lefebvriani, uno dei quali ha espresso convinzioni negazioniste sulla Shoah.
Gattegna ha precisato che la riabilitazione dei prelati «è un fatto interno alla chiesa su cui non abbiamo niente da dire». Il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane ha posto l'accento «sul negazionismo», sul quale, ha sottolineato, «abbiamo molto da dire perchè lo riteniamo un'infamia». «Ci auguriamo - ha concluso - che sia solo un momento di difficoltà e aspettiamo qualche gesto positivo da parte della Chiesa».

Papa Benedetto XVI aveva revocato la scomunica ai quattro vescovi ultratradizionalisti ordinati illegittimamente da Marcel Lefebvre il 30 giugno 1988: Bernard Fellay (superiore dei lefebvriani della Fraternità di San Pio X), Alfonso del Gallareta, Bernard Tissier de Mallerais e Richard Williamson. Quest'ultimo aveva affermato di non credere all'esistenza delle camere a gas naziste.




26/01/2009

http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/01/26/981550-comunita_ebraiche_negazionismo_infamia.shtml

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